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_Nicoletta.
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questo è bellissimo blog fiordizucca
e le ricette molto ben presentate come foto e stuzzicanti
trovassi anche un aspirante cuoco. -
_Nicoletta.
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qui ricette di dolci arabi baklavà, samsa e ... . -
_Nicoletta.
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Indicatami da mia figlia
riporto la ricetta che l'ha colpita piacevolemente
dal blog di Golaprofonda
Sebastian (5e6a5t1an) ...che uomo...
Cuori con rucola e ricotta in salsa Italia
Ho giusto trovato questa interessante community con tante buone ricette! Qual'è il miglior modo di presentarsi se non con una mia fotoricetta di qualche tempo fa?
Premetto che è da un pochino che sono in "crisi pasta" ...cioè non mi va proprio di magiare pasta ne a pranzo e ne a cena. L'unico modo per farmela piacere è farla direttamente in casa!
Ci tengo molto a dire che questo è un piatto tutto mio, nessuna rivisitazione di ricette particolari. Nato da un'idea su un treno, mentre una sera da Trento scendevo a Bologna.
INGREDIENTI
-> PER LA PASTA
- 110 grammi di farina di grano duro ogni uovo intero che usate
-> PER IL RIPIENO (per 20 cuori ca.)
- una ricotta di mucca
- una manciata abbondante di rucola fresca e ben lavata
- un pizzico di noce moscata
- sale, pepe q.b.
-> PER LA BESCIAMELLA
- 50 g di burro fuso
- 50 g di farina bianca "00"
- 0,5 l di latte freddo
-> PER IL SUGO
- la parte più esterna di 3 zucchine
- due pomodori
- aromi misti
PROCEDIMENTO
Fate una fontana con la farina, rompetevi le uova all'interno e iniziate a mescolarle alla farina con l'aiuto di una forchetta. Proseguite la lavorazione dell'impasto a mano.
Lavorate la pasta fino a quando non otterrete un blocco omogeneo, di consistenza piuttosto elevata e lasciatelo riposare per una decina di minuti
Nel frattempo potrete dedicarvi alla preparazione del ripieno, tritando abbastanza finemente la rucola e mescolandola bene alla ricotta. Aggiungete un pizzico di noce moscata e di pepe, aggiustate di sale.
Ora potete strendere la pasta, fino ad ottere una sfoglia di non più di 1,5 - 2 mm.. Fatelo a mano se vi sentite fighi e siete sicuri di voi stessi, fatelo a macchina se avete la macchina e non vi va di sudare 7 camice (sappiate che la pasta stesa a mano é sempre e comunque "psicologicamente più buona" :oP ).
Con lo stampo abbozzate appena i ritagli sulla pasta, in modo da avere più o meno l'idea di quanto spazio occupa ogni cuore, e disponete il ripieno sulla sfoglia con l'aiuto di un cucchiaino.
Spennellate con dell'uovo per facilitarne la chiusura e richiudete la sfoglia su se stessa, facendo attenzione a incorporare molta meno aria possibile nei cuori. Ora potrete tagliarli con lo stampino.
Con ca. 300 g di farina otterrete l'impasto per ca. 20 cuori; ovviamente tutto dipende dallo spessore della vostra sfoglia. Conviene sempre provare a tastare il primo cuocendolo per pochi minuti in acqua salata bollente.
Preparate la besciamella (per chi non lo sapesse: sciogliere il burro in un pentolino, aggiungere la farina a pioggia continuando a mescolare energicamente con la frusta, infine aggiungere tutto il latte freddo assieme e portare ad ebollizione, continuando a mescolare; aggiustare di sale, aggiungere pepe o noce moscata a piacimento). Lavate le zucchine, tagliatele conservando lo strato più esterno dello spessore di 5 mm tagliato in piccoli rombi. Pulite i pomodori dai semini interni, levate le bucce e tagliate quello che è rimasto a piccoli cubetti.
Mettete a bollire una pentola grande di acqua salata dove verranno cotti i cuori; il loro tempo di cottura dipende dallo spessore della pasta. Nel frattempo dorate le zucchine in poco olio di oliva aromatizzato con rosmarino, aglio e altri odori a piacimento per ca. 10 minuti. Aggiungere poi i pomodori alle zucchine e fate cuocere per altri 3 minuti.
Infine scolate i cuori e fateli saltare qualche secondo nella pentola delle verdure.
PRESENTAZIONE
Stendete un velo di besciamella calda sulla base del piatto. Adagiatevi 5-6 cuori. Spolverate con parmigiano a piacimento.
gola_profonda
a me piace questa
Caprifuille
Ingredienti
Fettine di lardo tagliate non troppo sottili
Formaggio caprino fresco
Un goccio di olio extravergine
Foglie di salvia
Erbe aromatiche a piacere
Pepe
Preparazione
Lavorate il caprino con l'olio, il pepe e le erbe aromatiche.
Sovrapponete due fette di lardo (se sono lunghe potete tagliare una fetta a metà e usare le due metà) una orizzonatale e una in verticale in modo che formino una croce.
Al centro, dove le due fette di sovrappongono, mettere un cucchiano abbondande del caprino mischiato alle erbe.
Richiudete le fette di lardo sopra il caprino, tipo pacchetto e appoggiateci una foglia di salvia.
Infilare con uno stuzzicadenti.
Fatene circa 4 a testa e, poco prima di servire, infornateli nel forno preriscaldato a 250° per meno di un minuto, il tempo che si sciolga il lardo.
Serviteli subito.
Se volete, prima di infornare, potete mettere ogni caprifuille su una fettina sottile di baguette.
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_Nicoletta.
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però...ce ne sono tanti di blog di cucina
per esempioCuochi di carta
Scribacchini in cucina e dintorni
mi è piaciuta questa
Finta Zuppa con Pollo, Verze e Fagioli
Tema (in vista di un raduno di ricette in quel di Francia): pollame e cavoli.
E come lo sviluppiamo? Mah, proviamo a inventare, qualcosa verrà fuori!
Ingredienti, per tre/quattro persone:
poco olio evo
2 spicchi d'aglio
150 grammi di cipolla
50 grammi di pancetta affumicata (tipo bacon)
150 grammi di fagioli secchi di piccolo calibro
2 bicchieri di passata di pomodoro
400 grammi di verza
250 grammi di petto di pollo
un ciuffo di prezzemolo ricciuto
un cucchiaino colmo di peperoncino in polvere
mezzo cucchiaino di curry in polvere
un cucchiaio di farina bianca 00
un bicchiere di vino bianco secco
brodo non salato
sale
Preparazione:
Tritare la cipolla e l'aglio e farli appassire con un filo d'olio in una pentola dai bordi alti, meglio se di terracotta. Aggiungere la pancetta tagliata a fiammifero e farla rosolare, quindi unire i fagioli (precedentemente ammollati e poi sbollentati in acqua non salata per 10 minuti), la passata di pomodoro, il peperoncino in polvere, metà della verza tagliata a quadrotti e il prezzemolo tritato, coprire con il brodo caldo e far sobbollire per il tempo necessario a portare a cottura i fagioli, all'incirca mezz'ora, aggiungendo acqua bollente all'occorrenza.
Apriamo una parentesi riguardo i fagioli. Io ho adoperato una varietà a me -finora- sconosciuta: i fagioli "allegri", varietà autoctona dell'Ecuador, gradito e ottimo dono di un'amiKa; se non si hanno sottomano tali buonezze, consiglio comunque fagioli piccolini, saporiti e con buccia non troppo dura. Chiusa parentesi fagiolara. ;-)
Tagliare il pollo a cubetti e passarlo nella farina mischiata con il curry. Tagliare a quadrotti anche l'altra mezza verza e spadellarla insieme al pollo in un saltapasta, con appena un filo d'olio. Sfumare con il vino bianco e salare.
Quando i fagioli saranno quasi a fine cottura, salarli e badare di non farli asciugare: il sugo dovrà rimanere mooolto "lungo". Perché? Ma per intingerci il pane! :-)
Versare in una fondina i fagioli con abbondante sughetto, adagiarci sopra il pollo spadellato con la verza croccante e ... buon appetito!
Patt. -
_Nicoletta.
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Comida de mama
alcune ricette
per questo
Uova sode a forma di stella- molded star eggs
e questo
Dato che oggi ho parlato di nira pensavo che una ricetta a immagini, seppure con didascalie incomprensibili, potesse essere gradita nel caso trovaste questo ortaggio cinese e vi venise voglia di sperimentarlo.
e un mix di ricette etniche e piemontesi
come
Chapati
Tzatziki
Baba gannouj
Falafel
Libum
ma anche
Pasta per fare la pizza e la focaccia
Cardo al latte alla piemontese
peperoni caramellati
Sformatini di peperone e bagna cauda finta
e via così
Con anche le Istruzioni per l'uso per trasferirisi in Olanda. -
_Nicoletta.
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da www.ilgiornaledelcibo.it
c'è una pagina intera di videoricette
scelgo la pasta con le sarde
Un classico della cucina siciliana, un trionfo assicurato a tavola. Basta seguire esattamente le istruzioni evitando sostituzioni di ingredienti e procedure.
Ingredienti per 4 persone
320 g di bucatini
600 g di sarde freschissime
4 acciughe (o sarde) sotto sale o sott'olio
250 g di finocchio selvatico
50 g di pinoli
50 g di uvetta sultanina
50 g mandorle
4 cucchiai di pane grattugiato
70 g di cipolla bianca o cipollotti
1 spicchio di aglio
1 bustina di zafferano
olio extravergine di oliva
pepe nero di mulinello
sale
Preparazione: Tostate il pane grattugiato in un padellino antiaderente con qualche goccia di olio, mescolando sempre finché non prende un bel colore dorato carico.
Tuffate per 2 minuti le mandorle in acqua bollente, spellatele e tostatele in un filo di olio. Squamate le sarde, privatele della testa e della coda, tagliate tutte le pinne senza dimenticare la dorsale, quindi apritele a libro e diliscatele con delicatezza senza romperle. Controllate di avere rimosso tutto ciò che non è polpa pulita quindi lavatele con delicatezza e mettetele a scolare ben distese, senza sovrapporle.
In un bicchiere di olio scaldato in un'ampia padella fate rosolare, da entrambe le parti, le sarde ben asciutte. Una volta dorate, pescatele col mestolo forato e mettetele a scolare nello scolapasta. Fatene due parti uguali, selezionando in una delle due quelle eventualmente rotte. Tenetele tutte in caldo coperte con un piatto. Lessate la parte morbida dei finocchietti a pentola scoperta per 5 minuti, calcolati dalla ripresa del bollore, in tanta acqua salata quanta ne occorrerà per cuocere la pasta. Pescate i finocchietti col mestolo forato, scolateli bene, lasciateli intiepidire e tritateli con l'aglio e la cipolla.
Conservate l'acqua.
Riscaldate a fuoco dolce 4 cucchiai di olio in una padella molto ampia a bordi alti e scioglietevi le acciughe (o sarde) dissalate o sgocciolate e diliscate.
Mettetevi a soffriggere il trito di finocchietto, cipolla e aglio. Unite l'uvetta rinvenuta in acqua tiepida, i pinoli e metà sarde. Mescolate con un cucchiaio di legno, e quando è tutto ben appassito, aggiungete qualche cucchiaio d'acqua dei finocchietti.
Quando il composto raggiunge la consistenza di una salsa morbida (in 15 minuti circa) unite lo zafferano sciolto in mezzo bicchiere di acqua dei finocchietti, mescolate, pepate e fate cuocere per altri 2 minuti a fuoco dolce. Lessate i bucatini nell'acqua dei finocchietti, scolateli e ripassateli in padella con la salsa aggiustando la morbidezza con poca acqua di cottura. Guarnite i bucatini sul piatto di portata con le altre sarde e le mandorle e cospargeteli con il pane tostato.
Caro MultiIV° non era come la facevi tu
tutta la videoricetta in queste due pagine-->pasta con le sarde. -
_Nicoletta.
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ecco un blog sulla cucina e sugli assaggi
in posti non meno promettenti delle descrizioni delle ricette
ViaggiatoreGourmet alias Altissimo Ceto! ;-)
Diario di esperienze e momenti Enogastronomici di un appassionato viaggiatore.
. -
_Nicoletta.
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Dal post Cioccolato
questo blog invitante
soprattutto la pagina con questa ricetta
Parfait ghiacciato con fichi e cioccolato su biscotto al caffè
eccola qui su: www.chefblog.it. -
_Nicoletta.
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Non so se assaggerò mai
qualcosa di Pierangelini
ma la sua fantasia nell'abbinare i gusti
mi fa impazzire
La cena da Fulvio Pierangelini ha segnato una tappa importante: dalla grande cucina si passa alla filosofia. Nel senso che le sue preparazioni (nella foto di Bob Noto, la Capasanta alla mortadella e finocchio), sono diventate altrettanti capitoli di quella che potrebbe essere una sorta di etica del piatto. Una conferma che sarebbe davvero ora che il cuoco di San Vincenzo iniziasse a diffondere il suo pensiero (non le ricette) oltre i confini della cucina del Gambero Rosso. Di ricette ognuno ha le sue. Ma il pensiero, l'emozione che guida la pratica, la progettazione, la ricerca... Questo è da trasmettere. L'emozione e il ritmo del pensiero, l'approccio. Cosa e come si pensa quando ci si avvicina al pomodoro: quando questo diventa il ripieno per un raviolo. Una emozione incredibile: esplodono in bocca tutte le sensazioni dell'infanzia legate al pomodoro; dalle lasagne della nonna alla racccolta in età adolescente per pagarsi le vacanze... Insomma, una sorta di viaggio proustiano atraverso il pomodoro.
La cucina di Fulvio si è ancora più raffinata e assottigliata, ammesso che fosse possibile, come nella splendida zuppetta di burrata con ravioli di aringa: qui la burrata torna fuori rispetto ai suoi classici ravioli di burrata, mentre dentro il raviolo c'è l'aringa che gioca quasi da "reagente" rispetto al formaggio, aiutato dal veo di bottarga di muggine che fa da catalizzatore.
Qui l'esperienza dei ravioli di burrata diventa più sottile, estenuante quasi... Come se tutto si sentisse a un livello infinitamente più chiaro e superiore. Come confrontare due grandi scatti, di un grande fotografo, uno fatto in polaroid e l'altro con un banco ottico ad altissima definizione. (scusate per la foto, scattata con un cellulare e al buio!) vedi link
Nei ravioli di cipolla (che qui abbiamo trattato un po' in photoshop dopo averli fotografati con un cellulare, per avere una sorta di effetto impressionsta, a ricalcare l'emozione più che l'immagine), l'importanza degli elementi è fondamentale: piatto quasi rustico, tra l'esperienza della zuppa di cipolle e quella della pasta in bianco. Tra ricordo di adolescenza e souvenir di un viaggio...
E poi il colore: il verde del piatto con i bianchi del cibo... Tutto bianco su bianco. E un gusto pieno, deciso. Mai tronfio. La scelta delle materie prime e il loro rispetto assoluto. "Sono sempre più soddisfatto della mia cucina, è sempre più bella" aveva detto Fulvio ridendo al telefono qualche giorno prima di vederci. Analisi azzecatissima: abbiamo trovato un Pierangelini stanco, ma in splendida forma, sereno per quanto possa esserlo un emotivo come lui.
E poi il sale... Siamo ormai a un uso del sale quasi omeopatico. "Ne metto solo un pizzico sopra, alla fine. A volte percepisci un chicco, una scintilla... giusto per relever le gout".
Così avviene nella mousse di baccalà: non c'è sale, il sapore è dato solo dal pesce, leggerissimo, dall'olio (suo) e dal tartufo estivo (non aggressivo e dolce). Un piatto che lascia quasi attoniti: ci si aspetta un colpo di sale, col baccalà, mentre arriva un sapore leggerissimo, tenue, sottile. Preciso. Incredibile.
E lui, che ha sempre polemizzato con chi gli copiava il passato di ceci con i gamberi, ha trovato anche la forza dell'ironia per buttarti là, accompagnato da un sorrisetto, un nuovo piatto: Per non dimenticare la passatina. Ironico e un po' impertinente. Fulvio...
Anche quando torna a fare un dolce che - racconta - "avevo fatto per il mio compleanno di 11 anni fa: buonissimo, ma abbandonato subito. Finché mi son detto: ma perché non averllo, se è così buono?" Appunto. Così buono che è finito in un istante...
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_Nicoletta.
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Ci sono tantissimi blog di cucina
questa sera ho trovato
molto carino dateci un'acchiata
Link. -
_Nicoletta.
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Sicilia da gustare
guardate un po'...
e poi il blog Zenzero e Cannella
i bento
che meravigliaaa
e poi molte altre cose buone da mangiare
e belle da vedere.... -
_Nicoletta.
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E questo sito chocotravels.com
per esempio questa ricetta
Cannoli alla Sorrentina con crema alle pere e cioccolata
Ingredienti per 10 persone
Cannoli N 20
Crema pasticcera gr 500
Crema al cioccolato gr 500
Pere sciroppate a cubetti gr 200
Melograno kg 1
Menta cedrina q.b
Zucchero a velo q.b
Mandorle a scaglie q.b.
Panna q.b.
Pasta per cannoli:
Farina 00 gr 300, uovo n. 1, burro un cucchiaio gr15, sale gr2, zucchero gr15, impastare con vino bianco.
Crema pasticcera: Latte gr 500, zucchero gr200, farina gr 100, tuorli d'uovo n.6, vaniglia q.b.
Unite gli ingredienti sopra elencati in una pentola di rame e cuocete a bagnomaria per 15 minuti. Passate la pentola sul fuoco lento e mescolate con un cucchiaio di legno, appena in bollitura togliere dal fuoco e lasciare raffreddare.
N.B. per la crema a cioccolato aggiungere gr50 di cacao
Pere sciroppate:acqua gr 500, zucchero gr200, limone n1, vaniglia n1, vino bianco dl 20.
fare bollire lo sciroppo, unite i dadini di pere e fate cuocere, lasciatele al dente spegnete il fuoco e lasciate raffreddare.
Salsa al melograno
Schiacciare il melograno con l’aiuto di un colino in modo da ricavarne il succo. In una pentola, cuocere lo zucchero con l’acqua fino ad ottenere lo sciroppo. Togliere dal fuoco e unire il succo di melograno.
Procedimento
Preparate la pasta dei cannoli, distendetela e con l'aiuto di un taglia pasta rotondo tagliatela. Avvolgetela ad una forma cilindrica e friggetela in olio d’arachidi a 165°, togliete dal fuoco e lasciate qualche minuto su carta assorbente. Preparate due sacchi da pasticceri, uno con crema pasticcera e pere e l'altro con crema al cioccolato e farcite i cannoli. Decorate le estremità con le scaglie di mandorle (l’una) e granella di cioccolato (l’altra). Poggiate al centro del piatto i due cannoli, usate la panna montata per fermare il cannolo al piatto, e decorate conscaglie di cioccolato, melograno a fette e menta cedrina.Versate la salsa al melograno e servite.
La ricetta è dallo chef del Gran Hotel Excelsior Vittoria (Sorrento) Vincenzo Galano.Le loro ricette
Tortino di cioccolata di mamma Marina
Ciocoata calda ae muneghe e croccante
Boccone di mascarpone e salmone
Budino di cioccolato con salsa di panna alla menta
Torta Truffes
Semifreddo al cioccolato e cognac
Glassa fondente
Bauletto con crema leggera al mascarpone
Frivolezze
Gelato al Vin Santo
La Rosa del Deserto
Dolce Terra Iblea
Bostrengo
Mousse al cioccolato
Crepas con Chocolate
Torta Peperina
Gâteau de Noël
Tortino di farina di castagne con salsa di cioccolato al Rhum
Mousse di Parmigiano e pere Max Red Bartlett con salsa di caramello
Greca di verdure con bagna caoda al criollo
Chilcacahauatl (Pre-Columbian Chilli-Chocolate Drink)
Zorama (ARTUSI 774)
Tortino di cioccolata
Scorze di limone candite
Torta caprese
Crostata al cioccolato
Petali canditi
Torta al gianduia di Catinari
Clafoutis alle mele con cacao e salsa di cioccolato al latte
Torta co’i bischeri
Cannoli alla Sorrentina con crema alle pere e cioccolata
Bunet di Giraudi
Tarte Tatin con gelato alla cannella
Morbidezza di castagne
Torta al cioccolato e arancia di Paul de Bondt
Spuma di cioccolato
Cacio e pere, in dolce/forte
Marmellata di cioccolato e lamponi
Sacher
Amaretto al mascarpone
Cremini di pistacchio con salsa di limoni
Tortino al cioccolato con salsa al caramello
PAN MEIN DI ABBIATEGRASSO
Tiramisù
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_Nicoletta.
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dal blog Conservare in frigoCestini di Pane
piccoli cestini di pane con frittatina, prosciutto cotto e asiago:
Per 6 persone
6 fette di pancarrè
60 gr di prosciutto cotto a dadini
30 gr di asiago dolce a dadini
3 uova
4 cucchiai di panna
una spolverata di parmigiano
burro per ungere le formine.
Molto facili da fare, ho preso le fette di pancarrè, le ho steso bene con il mattarello, poi ho imburrato delle formine di alluminio, e ci ho messo dentro il pane in modo da creare il cestino, ho fatto anche il fondo, e poi ho premuto un pò sui bordi per attaccare tra loro le fette, proprio come quando da bambini si giocava con la mollica del pane (dai non lo avete fatto tutti?)
Messi in forno a 170° per circa 15 minuti. Intanto ho preparato una frittatina con 3 uova e 4 cucchiai di panna liquida, e un po’ di sale, mettendole in un tegame a bagnomaria e facendo andare con la frusta elettrica.
Tutto questo perché tempo fa avevo letto una ricetta su Cucina Italiana di aprile (Cannella, io invece di postare le ricette di Sale&Pepe posso postare quelle di Cucina Italiana?), solo che ho preso solo lo spunto perché lì si prevedevano asparagi, misticanza, ricotta…
Insomma in teoria le uova si dovevano gonfiare e rapprendere, ma dopo 10 minuti ancora nulla, così ho aggiunto un po’ di maizena e ho continuato fino a che non si è rappresa.
Quindi ho messo la frittatina dentro ai cestinetti, sopra dadini di prosciutto e dadini di asiago dolce e una spolverata di parmigiano. Rimessi in forno 10 minuti per far sciogliere un po’ il formaggio A Vederli non mi sembravano un granchè, invece al gusto erano sfiziosi. Magari con un ciuffetto di burro in superficie sarebbero stati anche meglio!Comprende
Antipasti e Aperitivi
Primi
Secondi
Pane
Torte e Crostate
Lievitati
Muffin
Dolci al cucchiaio
Biscotti. -
_Nicoletta.
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dal blog SALE E PEPE QUANTO
BASTA
In questo blog mi propongo di parlare di una materia a me molto cara: la buona cucina intesa come piacere per se stessi e come gesto di affetto nei confronti delle persone a cui vogliamo bene. Il titolo non è stato scelto a caso "Sale e pepe quanto basta" indica la misura dettata dal buon senso. In molte ricette troviamo questa dicitura che è per me la metafora della vita, il giusto, nè troppo nè troppo poco.
E vai con una ricettina
Paris-Brest alle fragole
Su Cucina Italiana del mese di Aprile c’è uno speciale dedicato alla pasta bigné del bravissimo Walter Pedrazzi. Naturalmente mi è venuta voglia di sperimentare subito qualcosa per cui ho realizzato, utilizzando una sua ricetta base, una Paris-Brest alle fragole.
Questo dolce si narra sia nato a Parigi nel 1891 ad opera di un Pasticcere di nome Pierre Gateau il quale in occasione della gara ciclistica Paris-Brest realizzo una torta a forma di ruota di bicicletta a cui diede il nome della gara che si stava svolgendo. La ricetta originale prevedeva una base di pasta bigné coperta di scaglie di mandorle e zucchero a velo, farcita con crema. Nel corso degli anni comunque a tale dolce, diventato ormai un classico di pasticcera sono state date varie interpretazioni, quella che segue è la mia personale versione primaverile: Paris-Brest alle fragole.
Per la base: Mettiamo in una pentola 250 g di acqua con 100 g di burro e un pizzico di sale, una volta sciolto il burro aggiungiamo 150 g di farina e facciamo una polentina (si procede come per le Zeppole di San Giuseppe). Raffreddato l’impasto aggiungiamo tre uova, uno alla volta Quando il composto risulta omogeneo lo trasferiamo in una sacca da pasticceria con bocchetta liscia e formiamo su una teglia, coperta di carta da forno, due cerchi concentrici attaccati l’uno all’altro.
Mettiamo a cuocere in forno caldo a 190° finché il dolce diventerà gonfio e dorato, Non togliamo subito dal forno altrimenti si sgonfia in fretta, lasciamolo raffreddare nel forno spento.
Poi tagliano in orizzontale e farciamo con crema Chantilly (crema pasticcera e panna montata in egual misura) e fragole a fettine. Cospargiamo di zucchero a velo e il nostro dolce di primavera è pronto. Come fine pasto devo dire che fa la sua figura, ma se lo assaporiamo in solitudine tuffandoci nella sua voluttuosità non ha pari.. -
_Nicoletta.
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Anche su flickr!!!
http://www.flickr.com/photos/nishanga/
Esempio
impasto kurabies - aus Greece -
Questo impasto ha una percentuale altissima di mandorle impensabile da compattare, e mi sembrava giusto farvene vedere la consistenza perchè è un biscotto che in Grecia si fa principalmente durante le feste per il natale ma che cotto ha una consistenza...aerea.
La botta di vita che io sono orgogliosa di avergli dato è il combino con il "dulce de lece "
Una frolla , che più frolla non si pùò grazie anche ad ingredienti un pò stregoneschi, e un ripieno mou da..svenire........
Kurabies alla moda delle mucche di Paxoi
mandorle intere non sbucciate 1 kg
farina 00 – allevri in greco – 2,5 kg
burro 1300 gr. Temperatura ambiente
Zucchero a velo 360 gr.
Tuorli 4
bicarbonato di soda 1 cc – cucchiaino -
cenere di legna non trattata
2 tazzine da caffè di lascivia
sale una presa abbondante
zucchero a velo 1 kg.
3 stecche di vainiglia
tostare leggermente le mandorle che dovranno rimanere chiare, poi sminuzzarle in granella media
Far bollire x 5 minuti 2 cucchiai di cenere con 3 tazzine di acqua, poi filtrare
Spatolare il burro a pomata
porre la farina sulla spianatoia con le mandorle i primi 360 gr. di zucchero, il bicarbonato .
Amalgamare il burro ai tuorli, aggiungere il sale.
Al secco ben mescolato aggiungere il burro a pomata
e velocemente compattare, perchè questo non è un impasto da lavorare ma da compattare comprimendolo e aiutandosi con le 2 tazzine di lascivia, Appare una impresa disperata ma...da..daaaa
alla fine si compatta.. e come se si compatta!!
Mettere a riposo al fresco x 1 hora minimo.
Stendere con il mattarello quantità di impasto proporzionali alla vostra abilità e alla vostra pazienza e alto 1 ½ cm e con il tagliapasta rotondo di diametro da 3 cm. formerete i biscotti
Forno 170° per 10' / 15'
Ancora tiepidi – non caldi – andranno sommersi a strati nello zucchero a velo, teoricamente si conservano a lungo, ma..........
è qui: http://www.flickr.com/photos/nishanga/2802826665/
Da consultare le sezione gnam gnam
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