Alan Turing: "Predicava il computabile, ma non perse mai la meraviglia"

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  1. _Nicoletta
     
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    A volte nemmeno gli uomini pensano: l'eredità di Alan Turing

    di Giorgio Fontana


    La biografia di Turing a cura di Andrew Hodges si chiama Storia di un enigma. Il riferimento è naturalmente alla macchina per cifrare del Reich che il matematico decrittò durante la seconda guerra mondiale; ma non solo. Al di là del centenario, la figura di Alan Turing continua a porsi come un enigma essa stessa. Perché?

    A mio avviso la risposta sta nell'impossibilità di ridurlo a una figurina oleografica. Sarebbe facile, certo: gli elementi ci sono tutti: la genialità, la riservatezza, il fascino esoterico della disciplina, l'omosessualità... Ma l'eredità di Turing è un enigma proprio perché, nonostante la retorica del memorialismo, continua a porre alla nostra epoca delle domande autentiche e cruciali. Il suo lavoro e la sua vita sono un costante invito a pensare la complessità: ha interpretato e anticipato le contraddizioni di un'epoca, e insieme ne è stato travolto.

    Gli esempi si sprecano. La macchina di Turing è un lavoro seminale sull'algoritmica – disciplina che regge le ricerche sulla rete, una pratica oggi quotidiana; lo studio sull'intelligenza artificiale e il celebre "test di Turing" sono un tema quanto mai attuale, in un mondo dove ci si chiede se i computer debbano avere libertà d'espressione; per non parlare del già citato lavoro di decrittazione, che prefigura la moderna "guerra dell'informazione".

    Ogni aspetto del suo pensiero è permeato da rigore profondo e da una fede radicale nel processo logico, ma non ha nulla di piatto o meccanico. Anzi, è colmo di passione e stupore: come scrive Hodges, "Predicava il computabile, ma non perse mai la meraviglia". E questo trova un senso ancora più tragico nella sua fine – l'ultimo messaggio ai nodi irrisolti del tempo.

    In una lettera all'amico Norman Routledge fece dell'amara ironia sulla sua condizione dopo l'arresto, usando questo sillogismo: Turing crede che le macchine pensino; Turing va a letto con gli uomini; dunque le macchine non pensano. Purtroppo, molto spesso non pensano nemmeno gli esseri umani. L'opera di Turing resta un monito per farlo ancora, e ancora, e meglio.


    l' articolo completo su il Sole24 ore

    Come il mondo celebra Alan Turing -Le 10 cose da sapere sul genio

    e un alro articolo su Il Post
    Chi era Alan Turing
     
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0 replies since 23/6/2012, 09:37   104 views
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