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_Nicoletta.
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Grazie a Vito ho trovato questi spunti della associazione Alboré di Cagliari ( sito )
che si occupa di gruppi di auto aiuto.
Voi che ne pensate dei gruppi di mutuo autoaiuto?CITAZIONEMUTUO AIUTO
In questa sezione ospitiamo una serie di contributi sull'argomento dell'auto mutuo aiuto. Abbiamo fatto questa scelta perché entrambi gli argomenti sono poco conosciuti e soprattutto poco praticati in Italia. Nonostante le attività di mutuo aiuto siano sostenute e sponsorizzate da molte amministrazioni locali, una cultura vera e propria del mutuo auto aiuto non è, purtroppo, mai decollata.
Storia, definizione e tipologie dell’aiuto di Amadio Totis (1), Giada Zanichelli
Questo articolo racconta la storia del mutuo aiuto, dalle origini storiche ad oggi e propone, sulla base degli studi finora condotti, una classificazione delle attività, elencando tratti comuni e distintivi delle diverse iniziative.
PROCESSI PSICOSOCIALI DELLE DINAMICHE DEI GRUPPI DI AUTO E MUTUO AIUTO
E' il capitolo di un libro dedicato all'argomento. Tratta in modo articolato e competente i processi psicologici e le dinamiche sottostanti alle dinamiche dell'auto mutuo aiuto. Contiene riferimenti e citazioni a ricerche e studi approfonditi e seri . Viene dato molto risalto al concetto di "helper therapy" e cioè il beneficio derivante dall'aiutare altre persone.
Cos’è l’auto mutuo aiuto
Un estratto da una tesi di Laurea in Scienze del Servizio Sociale a cura di Silvia Catina. In questo testo troverete cenni storici, riferimenti, citazioni e definizioni a carattere "scientifico" sull'argomento. Contiene anche una breve bibliografia in lingua italiana.
DIPENDENZE AFFETTIVE E CODIPENDENZA
La "dipendenza affettiva" o "codipendenza" è uno di quegli argomenti molto popolari sul quale esiste di fatto poca esperienza concreta e poca cultura. La tematica degli affetti è un argomento talmente universale e "sensibile" che chiunque ha una personale teoria e la difende strenuamente. Il disagio degli affetti, in tutte le sue forme ed espressione, è da sempre un territorio battuto dalla stampa "di costume", da guaritori e santoni che propongono ricette e decaloghi. Spesso i termini "dipendenza affettiva" e "codipendenza" sono citati come sinonimi. Non tutti sono d'accordo su questo punto e per quanto ci riguarda non sposiamo nessuna tesi in particolare. Ci limitiamo a proporre alcune descrizioni e trattazioni facilmente accessibili del problema.
DIPENDENZE PATOLOGICHE SENZA DROGHE
Una carrellata di definizioni e descrizioni delle "nuove dipendenze". Il linguaggio è molto semplice e diretto.
COSA E’ LA DIPENDENZA AFFETTIVA Adelaide Baldo
Esistono in rete decine di siti, specializzati e non, che forniscono definizioni della "dipendenza affettiva" o codipendenza. Abbiamo scelto di proporvi questo brano perché di pubblico dominio (un articolo uscito su una rivista a larga tiratura) e perché propone con linguaggio comprensibile riflessioni molto sensate e spunti di riflessione.
LA DIPENDENZA AFFETTIVA E IL TROPPO BISOGNO D’AMORE (non c'è il testo )
Il documento contiene tre brani brevi sullo stesso tema. Vale quanto scritto a proposito del contributo recensito più su.
DIRITTI DEL MALATO
Quanti di voi sanno cosa dice la Carta Europea dei Diritti del Malato?
Carta Europea dei Diritti del Malato: scarica il manifesto
scarica il pieghevole formato A4 A cura dell'associazione "Cittadinanza Attiva"
da: http://telavevodetto.altervista.org/Documentazione.htm
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Alessia Va.
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Penso che il lavoro di gruppo e il confrontarsi sia un'esperienza bellissima.
Ho partecipato per due anni alle riunioni settimanali di un gruppo di crescita personale.
Non c'era un tema fisso, ogni volta si faceva cosi:
c'era un cestino, fogli bianchi e penne. Ciascuno scriveva quello che sentiva di voler
condividere e discutere, poi si estraeva un biglietto a caso...e prendeva il via il confronto.
Nel tempo si crea una relazione particolare tra i membri del gruppo, che diventa una sorta
di "ventre" protettivo. Niente esce da quella stanza e quando si è li dentro ci si sente
al sicuro e sostenuti dagli altri partecipanti.
E' veramente qualcosa di prezioso, unico, forte.
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Alessia Va.
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All’interno del setting dell’auto aiuto la condivisione dell’esperienza stimola ad incarnare sia
il ruolo di aiutante sia quello di aiutato: chi riceve aiuto (Zani, Palmonari, 1996) vede
nell’altro un’ipotesi del proprio futuro, realizzando che la sua sofferenza non sarà
permanente, ma può essere superata. Chi aiuta, dall’altra parte, innesca un processo di
sblocco del senso di impotenza e di sfiducia in sé stessi, acquisendo adeguatezza e rinforzo
dei propri comportamenti.
Skovholt (1974) individuò in quattro fattori l’efficacia del principio dell’helper therapy (cfr.
Zani, Palmonari 1996, pag 93):
chi dà aiuto percepisce un elevato livello di competenza interpersonale, dato che la sua
azione va ad incidere sulla vita di un’altra persona;
percepisce un equilibrio soddisfacente tra il dare e l’avere nelle relazioni con altri,
sentendosi meno dipendente;
nel lavorare con gli altri apprende strategie di cambiamento anche perché ha
l’opportunità di osservare le proprie problematiche sotto un’angolatura diversa e con
una certa distanza;
riceve spesso approvazione e riconoscimento per il ruolo che svolge e ciò incrementa
l’immagine positiva della propria identità.
http://telavevodetto.altervista.org/docume...SICOSOCIALI.pdf
Verissimo!.