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Patrizia974.
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Segnalo questo sito a chi ama la piscoanalisi e cerca di immergersi nel p.v.
www.psicoanalisi.it/index.html
Spero l'area sia quella giusta, credo fermamente che qusto sito meriti una bella visita approfondita (me lo sono messo in preferiti, va "navigato" con calma!). -
jaky1.
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www.raffaelemorelli.it/
io segnalo questo sito per chi vuole ficcare il naso nelle sedute di Morelli!
Jaky
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_Nicoletta.
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Chi è Raffaele Morelli? 
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jaky1.
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www.riza.it/chi-siamo/ . -
Patrizia974.
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Ma voi che ne pensate di questo Morelli?
A me non dà fiducia. ok, è medico, psichiatra, psicoterapeuta, scrive libri, ma non lo so.forse sarà perchè ci sono un sacco di pubblicazioni riza pure nelle edicole che costano un botto e sinceramente non ne penso un granchè, ma ho l'impressione che sia un "venditore di fumo attaccato al profitto". forse mi sbaglio,voi che ne pensate?. -
_Nicoletta.
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Ho provato a leggere qualche volta Riza-psicosomatica,
onestamente non sono rimasta molto colpita da quello che diceva nei suoi articoli. Spesso banale. Qualche idea e riproposta con petulanza.
Ma se è per questo anche la psicanalisi non mi convince affatto. E poi è triste, accidenti! Non si fa altro che pensare e ripensare ai propri problemi, all'innocenza perduta dei sui 0-3 anni e al fatto che non poteva fare niente altro che non sia buttarsi a capofitto in qualche complesso
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Patrizia974.
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Ma non mi sembra sia proprio così NIco....hai provato a leggere Sandler?
diciamo che freud buttava tutto sull'istinto sessuale, e cacciava tutti i problemi nel rimosso e nel periodo antecendente i 5 anni (con la risoluzione del complesso di Edipo), ma la psicanalisi moderna non la pensa così, ma sostiene che i primi anni sono costellati di memorie irrecuperabili dato lo sviluppo cognitivo ancora insufficiente, ma gli apprendimenti ci sono comunque, ma di natura procedurale, e questi apprendimenti formeranno via via le matrici relazionali che porteranno allo sviluppo della struttura cognitiva e della personalità.si occupa quindi di come l'individuo nasce, cresce, si adatta e cambia, e di come regredisce quando gli arrivano degli stimoli che minano il suo benessere e la sicurezza generando conflitti interni, e si occupa di come li affronta per ripristinare la sua omeostasi afettiva. studia la patologia, ma si occupa anche di normalità, quindi alla fine la psicanalisi parla della vita e di noi tutti, visti da dentro, partendo dalle radici. diciamo che è andata ben oltre il suo papà freud.
sono mezza addormentata, spero di non aver buttato in piatto troppe cose disordinatamente e di essere riuscita a spiegarmi.
è meglio che vado a nanna ora....
comunque, ovviamente, c'è a chi piace e a chi no, chi ama la fisiologia, chi la clinica, chi ama studiare i processi specifici di pensiero, chi preferisce l'approccio cognitivista, chi quello culturale....qualcuno ha detto che il mondo è bello perchè vario
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_Nicoletta.
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Certo, la varietà ci vuole, io rispondevo alla domanda.
No niente Sandler ancora. Lo leggerò magari quando potrò muovermi di più ed essere meno dipendente da tutti.
Freud non ha dimostrato nulla di quello che ha affermato nè la psicanalisi voleva farlo. Migliaia di persone si curano su cose che non sono affatto razionali. Sono intuizioni e comunque il loro presupposto di partenza è contrario al mio. Il fatto è che io-paziente sono assoggettato allo psicanalista, devo andarci a raccontagli i miei problemi dell'infanzia che NON POSSO in nessun modo cambiare ormai, arrabbiarmi con mia madre, con mio padre, ma quelli di allora...e sostanzialemtne perdere tempo invece di agire e modificare i miei problemi. I problemi restano lì anzi li ingrasso e li nutro e continuo a girarci intorno a sentirmi intelligente, cosnapevole ma cosa cambia nella mia vita? POco o nulla. Continuo a rimandare la responsabilità del mio stare bene. Nel frattempo l'analista ci guadagna con terapie da dieci anni?? Dieci anni?
Io sono più rogersiana per cui IO so quello che va meglio per ME e ho bisogno di un aiuto di un medico ma secondo le mie direttive valide per la mia vita, le mie concezioni e che lo specialista può aiutarmi a tirare fuori ma io per me, il tutto è limitato nel tempo e più mirato e concreto possibile, sennò mi siedo sui miei problemi. A Freud non importava, ma nemmeno i suoi successori sono riusciti a salvare a dimostrare la validità delle sue teorie eppure continuano ad essere usate, hanno potuto validare i meccanismi di rimozione e non mi ricordo cos'altro, il resto è tutto ancora da dimostrare.
Beh, non mi convince.. -
Patrizia974.
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Ho capito. sarebbe bello poter avere un'idea generale di tuti i punti di vista.Personalmente ho studiato la facciata esterna della psicanalisi con dinamica, so che la dott.ssa pelizon cura anche i disturbi alimentari, ed il dottor clarici ha detto che i sintomi dei suoi pazienti sono la prima cosa che sprisce poco dopo l'inizio della terapia, ma che poi continua perchè fondamentalmente si cura la persona e non il sintomo occupandosi del conflitto (e dei genitori nella testa), e che sostanzialmente la loro mira è far raggiungere un super-io più morbido, e comunque far vivere bene la persona dentro (conflittualizzando, per frustrazione, non dandogli quello che vuole).non ho però presente il punto di vista di rogers, penso che prima di mettermi a studiare farò un giro in rete.
Il comportamentismo invece non mi convince, è troppo superficiale, non credo che la soluzione sia esporre la persona alle situazioni potenzialmente traumatizzanti, e se una persona è molto sensibile e rischia di avere l'effetto opposto che succede?alimenta il sintomo?probabilmente il comportamentismo il caso lo avrà bello che contemplato (sennò non sarebbero delle "bocce" pure loro), però non mi va tanto, lo vedo come un rimedio "urto troppo urto".
Grazie per avermi detto come la pensi, ora mi vado a cercare qualcosa per capirti di più!
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Patrizia974.
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Ho trovato qualche link.
da quanto ho capito Carl Rogers era allievo di Otto Rank, comunque della corrente di Freud, da cui si è staccato perchè mentre F ha posto l'accento sul complesso di Edipo lui lo ha posto sul trauma della nascita.
Di base i presupposti sono simili (ma alla fine sono correnti che si sviluppano dalla medesima radice), la differenza è che il paziente non è paziente ma cliente, non si guarda alla persona come qualcuno che è "malato" (ma alla fine non lo è davvero nemmeno per i post freudinani)
www.humantrainer.com/wiki/Carl-Rogers.html
Bello, ora mi devo mettere a studiare, dopo questo esame mi informerò per bene perchè piace pure a me!
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_Nicoletta.
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Ho fatto un esame di terapia cognitivo comportamentale (e non solo io su questo forum, ormai ) e devo dire che mi piace molto di più
per quanto a me piaccia la parte sociologica
infatti l'indirizzo che mi è capitato col nettuno era proprio adatto a me
neanche se lo avessi voluto avrei potuto scegliere così bene
Se ti è utile prova a cercarti qualcosa sulla CC
No, il comportamentismo non c'entra
molto, stimolo- risposta, no dai...
peggio di Freud (... beh peggio di Freud non c'è quasi niente!! )sono davvero troppo meccanicistici ma se parliamo
di rinforzo e il suo contrario beh invece direi di si ( viva Skinner e i suoi gatti & piccioni!!). -
Patrizia974.
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www.istitutobeck.it/home/home.asp
Questo link è interessante, ma mi lascia perplessa.
é bella l'idea che una terapia cc possa risolvere in poco tempo un problema, ma io credo che se una persona ha dei problemi in certe aree, già tentare di tenere un diario diventerebbe un problema insormontabile (una persona fobica che inizia a scrivere delle sua fobia e la risolve?mmmh...secondo me scappa e non scrive nemmeno!), ed esporsi alle situazioni....ancora peggio. un rupofobico che inizia a non lavarsi le mani dopo aver toccato una ringhiera?
secondo me bisognerebbe prima capire perchè, quindi livellare l'ansia, e quindi si può fare qualcosa. secondo me i significati associati all'evento che scatena il malessere dovrebbero essere esplorati e capiti, e splattellarcisi sopra non so...ma probabilmente ne so troppo poco per poter giudicare.
come direbbe kahneman, per giudicare, data l'ammontare parziale di informazioni a mia disposizione mi appoggio al sistema 1 (intuitivo), e giudico sulla base di una impressione che mi fa dire "mah, non mi convince!"
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_Nicoletta.
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Beck è uno dei caposcuola della terapia ccperò è direttivo (se non sbaglio)
beh una persona si mette a fare le cose richieste se ha intenzione di cambiare. senza questo all'inizio non c'è terapia possibile. E poi mica è semplice credo si arrivi per gradi alla fobia e poi credo che ci si trovi intrappolati dentro
magari uno si spaventa e accetta il fatto che se vuole uscirne devi fare alcune cose...
Ma mica si può salvare tutti. certi non volgiono o non hanno avuto nessuno vicino che li aiuta o non possono o è tardi...
La cc dice che non può curare tutto nè un terapista lo può fare se non se la sente
in genere spesso anceh le persone"normali" hanno bnisogno di aiuto in momenti di debolezza o problematici. un approccio breve può anceh dare una aiuto nel senso di non sedersi sui problemi, di darsi da fare, di mettere a frutto... di prendersi in carico anche da soli
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Patrizia974.
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Vero, però a istinto il mio 
è per 
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_Nicoletta.
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psi è tutto .
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