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_Nicoletta.
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Nucleare e psicologia: i giapponesi controllano le emozioni…gli europei panicano al posto loro!
di Simon Benichou
Traduzione: Giuliana Tiberini
28/04/11
Tags : Energia nucleare, Europa, Fukushima.
Photo : (cc)ID-EasyDoor/flickr
Niente lacrime, niente piagnistei. Le fotografie dei giapponesi storditi in mezzo a edifici in rovina dopo il terremoto di magnitudo 8,9 dell‘11 marzo ricordano più l’urlo di Munch che lo sguardo del samurai. Stereotipi? Un giornalista francese ha deciso di andare oltre: come hanno fatto i giapponesi a contenere così tanto le loro emozioni di fronte ad una simile tragedia, mentre gli europei riescono difficilmente a contenere un sospiro quando gli viene servito un caffè troppo freddo?
La catastrofe giapponese lascia gli auropei in balia a un turbine di sentimenti contraddittori. Sgomento, compassione, ammirazione ma anche perplessità e incomprensione. Ci piacerebbe poterci identificare con questo popolo in lutto, condividere il dolore, ma le immagini che ci arrivano non sempre ci permettono di farlo. Lo dimostrano anche le donazioni, che in Francia non decollano, mentre negli Stati Uniti hanno superato i 20 milioni di dollari.
Gli europei avrebbero perso la testa
Difficile comprendere queste persone che camminano attorno alle rovine delle loro case, raccontando che hanno perso un fratello, una madre o un figlio senza che scorgere sul loro volto la minima traccia di emozione. Difficile interpretare la rassegnazione di questi abitanti della regione di Fukushima che lasciano una terra che non rivedranno mai più. Difficile anche spiegare perché un popolo che ha conosciuto l’orrore atomico durante la Seconda Guerra Mondiale rimanga così calmo di fronte alla minaccia nucleare. Da qui, noi sembriamo tanto preoccupati quanto lo sono loro… Non si scorge rabbia per la mancanza di informazioni. Niente panico, niente saccheggi, nessuno che fugge verso il Sud o all’estero. Nelle testimonianze riportate dai media, i soli giapponesi che sembrano veramente sconvolti sono coloro che hanno amici all’estero o che possono leggere la stampa internazionale: si trovano divisi tra diverse culture che reagiscono in modi opposti di fronte a eventi simili.
Si salvi chi può, io per primo
In caso di crisi noi europei tendiamo facilmente a cedere a sentimenti estremi. Panico e rabbia contro l’autorità sono reazioni che ci vengono piuttosto spontanee. Grecia, Portogallo, Spagna e persino gli imperturbabili inglesi di recente sono scesi in piazza per manifestare contro i rispettivi governi. Senza ricordare la tendenza dei francesi a lamentarsi alla minima occasione, ecco un video che permette di scorgere la profonda differenza di temperamento tra francesi e giapponesi:
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Ledilla.
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In genere gli orientali mascherano le emozioni . Ne sn qualcosa x esperienza diretta. E poi negano la realtà .. Un terremoto un evento sismico .. Ne parlano i media e loro ti rispondono : "Ma no nn è successo nulla... " Non vogliono che si parli delle loro sventure . ... ehhhhh sn un poco strani :-))))
MOOOOOOLTO STTRAAAAAAAAAAAANI.