Mercurio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. _Nicoletta
     
    .

    User deleted


    MERCURIO

    Ascoltando la radio ho avuto la notizia che la UE alza la soglia della tossicità del mercurio da 10 a 20 microgrammi fino al 31.12.2012
    Sono veramente sempre più sbalordita dalla nostra stupidità :|:
    Sul sito del CODACONS le informazioni www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=128124
    Un ebook informativo da scaricare www.codacons.it/EBOOK/NUOVO_EBOOK_ARSENICO.pdf

    Aggiungo questo articolo sulle lampadine a basso consumo :|:
    …Conti alla mano, restano convenienti

    Fanno risparmiare energia e dunque emissioni di Co2, ma contengono sostanze altamente inquinanti e tossiche. Prima tra tutte il mercurio, una sostanza che se raggiunge alte concentrazioni nel corpo può provocare una serie di patologie che colpiscono dal sistema nervoso ai reni.

    Come tutti i metalli pesanti, anche il mercurio è un inquinante subdolo, che si accumula nell’ambiente e nella catena alimentare: solo attraverso il cibo, l’assunzione media giornaliera è stimata in 0,5 milligrammi, e una delle vie con cui entra in maggiori quantità nel nostro corpo è il pesce proveniente da zone inquinate. Per proteggere la popolazione, la normativa europea ha bandito l’utilizzo di mercurio dove non sia strettamente necessario. Ma allo stesso tempo ha fortemente promosso l’uso delle lampadine cfl, che contentono piccole quantità del metallo tossico.

    In tutto il mondo sono già 40 i paesi che hanno intrapreso il cammino per mandare in pensione le lampadine a incandescenza: oltre all’Italia e agli altri 26 membri dell’Unione europea, anche Cuba, Australia, Usa, Canada e Filippine hanno aderito. A rimpiazzarle saranno principalmente le cfl. Ha dunque senso riempire il mondo di lampadine che (seppur in quantità minime: dai 2 ai 5 mg, contro le centinaia di un vecchio termometro) contengono questa sostanza?

    L’ultimo studio dell’Unep, l’Agenzia delle Nazioni unite per l’ambiente, in proposito non lascia dubbi: sì, conviene.

    Per ridurre le emissioni di Co2 e rallentare il cambiamento climatico, infatti, il passaggio alle lampadine a risparmio energetico è una delle soluzioni migliori in quanto a rapporto costi-benefici, e lo è anche per ridurre l’uso di combustibili inquinanti e dannosi per la salute, come carbone e kerosene. Il rapporto Unep, presentato in concomitanza con i negoziati internazionali sul clima di Cancun, valuta l’impatto in termini di Co2 e ricadute economiche che avrebbe in 100 nazioni, quasi tutte in via di sviluppo, l’adozione delle lampadine a risparmio energetico.

    Nei soli paesi considerati si risparmierebbero 409 TWh (Terawattora) di elettricità all’anno: significherebbe evitare l’emissione di 246 milioni di tonnellate di Co2, l’1% del totale, come togliere dalla strada 61 milioni di auto. Oltre a risparmiare 113 miliardi di dollari di investimenti in centrali elettriche.

    Paesi come il Brasile, secondo i calcoli Unep, guadagnerebbero 2 miliardi di dollari l’anno. Il Messico potrebbe evitare di costruire 3 centrali elettriche e risparmierebbe 900 milioni l’anno.

    Cifre consistenti, e ancora sottostimate: nel conto mancano i benefici ambientali, sanitari e quelli legati alla produzione e vendita delle fluorescenti compatte. Per il 2010 il mercato mondiale delle cfl è stimato in 94 miliardi di dollari, e sono ancora di vecchio tipo il 50-70% delle lampadine esistenti. Usare le cfl, inoltre, evita di bruciare combustibili inquinanti come il carbone, usato nelle centrali elettriche, e il kerosene, in molti paesi usato per le lampade. Un’inversione di marcia assai benefica.

    Le morti per inquinamento dell’aria tra le pareti di casa sono 1,8 milioni all’anno, e l’impatto ambientale del carbone è enorme e difficilmente stimabile. Oltre alle emissioni di Co2 comprende l’inquinamento atmosferico, con le malattie respiratorie associate e la contaminazione di suoli e acque. È la fonte più inquinante in assoluto. In più, le centrali a carbone sono la più grossa fonte mondiale di mercurio.

    Considerato che dal carbone proviene il 40% circa dell’elettricità mondiale (e in paesi in crescita come la Cina si arriva al 75%), dunque, le lampadine compatte fluorescenti restano una scelta vantaggiosa: è vero che contengono mercurio, ma riducono i consumi e in prospettiva promettono di spegnere qualche centrale. A conti fatti, potrebbero togliere mercurio dalla circolazione, anziché aggiungerne.

    L’ipotesi è sostenuta anche da uno studio della Yale University, secondo il quale se gli Stati Uniti passassero alle cfl risparmierebbero 25mila tonnellate l’anno di emissioni di mercurio. Insomma, anche se inquinanti qualora non smaltite correttamente, le compatte fluorescenti sembrano restare una buona scelta.

    Mai buttarle nel secchio

    Durano dalle 6 alle 15 volte in più rispetto alle lampadine a incandescenza e consumano dal 65 all’80% in meno di elettricità: un risparmio che in genere supera la decina di euro l’anno a lampadina. Ma a fine vita hanno bisogno di più attenzione: le fluorescenti compatte sono rifiuti speciali, non si possono buttare nella pattumiera né nelle campane del vetro.

    Il modo corretto per liberarsi delle cfl esaurite (o rotte) è la consegna all’isola ecologica: l’elenco è nel sito www.cdcraee.it, nella sezione “comuni” e da lì in cliccare sulla regione che interessa.

    SPOILER (click to view)
    Centri di raccolta a Trieste
    (come al solito pochissimi, denota il pochissimo interesse delle istituzioni per la nostra salute??)
    TS San Dorligo della Valle 34018 Localita' Bagnoli, 1
    TS Trieste 34100 Strada PER CATTINARA, 2/1
    TS Trieste 34100 Via CARBONARA, 3
    TS Trieste 34100 Via Giulio Cesare, 10
    TS Trieste 34100 Via Valmartinaga, 10
    TS Trieste 34100 Localita' OPICINA - Str. per Vienna, 84/A


    Da quest’estate, però, c’è una soluzione più comoda dell’isola ecologica: la lampadina compatta da buttare si può consegnare al rivenditore, a patto di acquistarne una nuova. Il sistema, introdotto dal cosiddetto decreto “uno contro uno” (65/2010) sta iniziando a funzionare bene, secondo Ecolamp, il consorzio obbligatorio di produttori che raccoglie e ricicla le lampadine a risparmio energetico. Per il servizio si pagano ben 17 centesimi sul prezzo d’acquisto di ogni bulbo. Qualora il negoziante che vende la lampadina nuova rifiutasse di accettare quella da gettare, insomma, è bene ricordare che non si sta chiedendo un favore, ma si sta esercitando un diritto.

    Mantenere comunque le distanze

    Non solo mercurio. Sono diverse le accuse alle fluorescenti compatte di essere dannose per la salute. E più o meno fondate.

    Campi elettromagnetici. Il Criirem, Centro francese per lo studio dell’elettromagnetismo, consiglia a chi soffre di sensibilità ai campi elettromagnetici di mantenere una distanza di almeno un metro dal bulbo per non esporsi oltre i limiti (87 volt/metro). Raggiungere questa soglia, tuttavia, non sembra comune. Un test de il Salvagente su 20 lampadine cfl ha riscontrato un campo elettrico a radiofrequenza a 50 centimetri di distanza dalla lampada molto basso, da 0,78 a 1,77 volt/metro, e un campo magnetico quasi nullo.

    Tuttavia, più recentemente, uno studio condotto dal professor Niels Kuster del Politecnico di Zurigo ha evidenziato che a una distanza di 30 cm il campo elettromagnetico generato dalla lampade a basso consumo rientra nei limiti, ma a una distanza inferiore il campo sale invece rapidamente fino a superare in alcuni casi i limiti stabiliti dalla legge. Per questo motivo l’Ufficio federale della sanità pubblica svizzera suggerisce di non avvicinarsi a meno di 30 cm da lampade a basso consumo.

    Ultravioletti. A una distanza di almeno 30 centimetri dal bulbo consiglia di stare anche l’Agenzia britannica per la protezione della salute, ma stavolta per prevenire i danni che possono essere causati dagli ultravioletti: dermatiti, tumori della pelle, danni alla retina. L’avvertenza, diffusa sulla scia del parere fornito dal comitato Ue sui nuovi rischi per la salute (Scenihr), riguarda le lampade a rivestimento singolo (a tubi standard), e non quelle con doppio rivestimento.

    Sfarfallio. Infondato, invece, è il timore che lo sfarfallio della luce delle cfl possa acuire il mal di testa e persino scatenare crisi epilettiche: le moderne lampadine hanno un refresh tra 10mila e 40mila cicli per secondo. Una velocità troppo elevata per essere percepita come intermittente dall’occhio umano, che non capta nulla oltre i 60 cicli per secondo.
    14/01/2011
    link: www.ermesconsumer.it/news/pagina650.html



    Quale è il limite al di sopra del quale è pericoloso bere acqua all’arsenico?
    La Commissione Europea ha affermato che il valore limite di 10 μg/l (microgrammi per litro) per l'arsenico, fissato dalle direttive comunitarie mira ad assicurare che le acque destinate al consumo umano possano essere consumate in condizioni di sicurezza nell'intero arco della vita. Secondo la Commissione Europea, per quanto riguarda l'arsenico, possono essere consentite deroghe temporanee soltanto fino a 20 μg/l, mentre valori di 30, 40 e 50 μg/l determinerebbero rischi sanitari superiori, in particolare talune forme di cancro.
     
    .
0 replies since 28/3/2011, 06:15   71 views
  Share  
.