Angeli

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  1. dariats58
     
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    Chi crede che gli angeli non esistano è solo perchè non li ha mai incontrati. Ma ad ognuno di noi, prima o poi, questa cosa succede. Si tratta solo di riconoscerli.
    Assumono sembianze umane e per questo a volte passano inosservati.
    Non hanno le ali ma quando ti passano vicino ti sfiorano così dolcemente che potresti non accorgertene.
    Ti sorridono anche senza conoscerti.
    Ti danno una mano senza che tu gliela chieda.
    Capiscono se hai paura e sanno starti vicino rassicurandoti senza aspettarsi nulla in cambio.
    Sono gentili, premurosi, onesti, allegri.
    Hanno la capacità di trasformare una giornata buia in una giornata piena di luce.
    Danno speranza.
    Ci proteggono.
    Sono tra noi.
    Io li ho incontrati sulla mia strada, tante tante volte.
     
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  2. Letra
     
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    Daria mi piacerebbe incontrarne uno ora , ma sembra che abbiano una certa autonomia.Mia madre. ad esempio, ultimamente ha ricevuto un sogno in cui le raccontavano in maniera precisa il mio stato d'animo ed una circostanza sul mio stato di salute di cui io non avevo fatto parola con nessuno. In certi momenti non so proprio che pensare:questo è uno di questi.

    P.S. Ho apprezzato molto il tuo post , il fatto è che sono in down completo col libro di test a farmi compagnia
     
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  3. dariats58
     
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    Cara Letra, ho imparato che nulla è permanente. Tutto cambia nel tempo. In un anno tutte le nostre cellule si rinnovano. Non sono più quelle di prima. Come dire: noi siamo nuovi, ci rinnoviamo continuamente, cambiamo. Cresciamo. Capiamo. Si modificano le nostre idee. I sentimenti si amplificano o si spengono. Gli obiettivi non rimangono sempre gli stessi. Oggi amiamo una persona, domani chissà, forse ce ne saremo dimenticati. O forse semplicemente l'ameremo in un modo diverso. Oggi ci sentiamo tristi o soli, ma domani qualcosa nella nostra vita potrà succedere. Qualcosa di grande o di piccolo. Qualcosa che sfuggirà a coloro che ci stanno vicino, che condividono con noi la casa o una scrivania o un obiettivo. Ma per noi sarà un nuovo inizio. Potrà essere uno sguardo. La frase di un libro. Una fotografia. Un sogno. Un incontro. Un dolore. Una fuga. Prenderemo una strada diversa. Una virata improvvisa. Inaspettata. Tanto che coloro che prima ci stavano appresso non ci riconosceranno più. Ci diranno non è questa la xxx che conosco. Lo diranno in buona fede. Vorrebbero riavere quello che conoscevano. Che dava loro sicurezza. Che li faceva dormire tranquilli. Immobili. Oggi come ieri. Domani come oggi. Dà sicurezza ciò che conosciamo. Il nuovo fa paura. Ma la Vita, sta nella novità. Nel cambiamento. Nell’evoluzione. Chi non ha paura potrà sperimentare nuovi mondi, nuove idee, nuovi orizzonti. La paura uccide l’Anima. La paura paralizza. Mette corazze. Prosciuga la creatività. Rende ciechi.
    Perciò, cara Letra, sei oggi sei triste o stanca, lascia che sia, ma apriti alla Vita perché domani qualcosa potrà accadere!

    Daria :bacio:
     
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  4. Letra
     
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    Grazie Daria, sei molto cara. Proverò ad attivare la speranza Buona domenica
     
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  5. _Nicoletta
     
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    Agli angeli non riesco a credere ma mi piace molto McAdams -Dan- e le life stories devo farlo entrare anche nella mia tesi in qualche modo... per cui metto un pezzettino qui

    CITAZIONE
    Se vogliamo conoscere ancora più dettagliatamente la persona che abbiamo di fronte dobbiamo passare ad un altro livello, dobbiamo conoscere il suo narrato, la sua storia di Sé :il livello dell’Identità personale. Vedremo che la storia di Sé è un costrutto dinamico che muta nel tempo, essa non coincide con il percorso autobiografico del soggetto (con gli eventi accaduti in modo oggettivo), essa rappresenta un elemento dell’identità personale senza corrispondervi. E’ un racconto vero e proprio, è una storia, che può modificarsi nel tempo, e che varia in funzione del vissuto personale sia nel contatto con l’altro, sia nel vissuto prettamente interiore. La sua caratteristica è che viene raccontata ad un interlocutore, che può essere o una persona in carne ed ossa, o una persona inesistente, o una che abbiamo interiorizzato e che si può modificare anche a seconda dell’interlocutore.
    È quindi una storia che tiene assieme tanti se. Se entriamo nel merito della psicologia dei se, essa ha mostrati tanti tipi di se: ad esempio quando pensiamo a noi stessi non pensiamo solo in termini di una persona che ha fatto concretamente delle cose, ma anche ciò che potremmo essere in futuro, ciò che saremmo potuti essere ma non siamo diventati (i se possibili), ciò che dovremmo essere (il se imperativo), ciò che desideriamo essere ecc. Questi tanti tipi di se devono essere armonizzati all’interno della storia.
    Altra cosa che la storia deve armonizzare oltre ai se, al presente passato e futuro, sono gli opposti e le incoerenze: è previsto che nella storia le incoerenze (mi racconto in un modo in un momento ed in un modo diverso in un momento successivo) ed il cambiamento ci siano. Come abbiamo visto nell’approccio cognitivo sociale, rispondere ad un item “si, sono aggressivo” ed ad un altro “si, sono mansueto” è un’incoerenza logica. Se tale incoerenza, dentro un approccio disposizionale che quantifica le differenze individuali, viene classificato come un possibile errore di misurazione, nell’approccio cognitivo sociale, ed anche nell’approccio di McAdams delle storie di vita, l’incoerenza è un qualcosa di normale, fa parte della rappresentazione che le persone hanno di se stesse e tale incoerenza si risolve facilmente contestualizzando i comportamenti: sono aggressivo dentro un contesto e mansueto dentro un altro contesto, e diviene qualche cosa di informativo sulla persona. Inoltre, anche quando l’incoerenza produce una storia che non suona più bene, è un fatto che ha valore informativo sulla persona, ed indica la possibile presenza di meccanismi di difesa, dei processi di elaborazione e selezione delle informazioni tali per cui l’individuo non è più in grado, in modo più o meno consapevole, di legare gli eventi tra loro in quanto si sono possibili eventi o stati personali interpretativi che vengono tagliati fuori dal processo interpretativo.
    La storia di se non è un insieme di fatti autobiografici. È importante sapere quali sono i fatti che la persona ha effettivamente vissuto che possono essere raccolti anche attraverso documenti oggettivi, ma la storia di se non corrisponde all’autobiografia, ne tanto meno corrisponde alla memoria autobiografica, che raccoglie un numero infinito di ricordi che riguardano noi stessi, ma nella storia personale noi ci appropriamo e narriamo in maniera selettiva dei fatti e dei ricordi e quindi i fatti e la memoria autobiografica non corrispondono, in quanto non è oggettiva perché contiene elementi di elaborazione. Nella storia di se la persona seleziona ulteriormente fatti, ricordi, informazioni, rappresentazioni che sono salienti, è una selezione funzionale alla rappresentazione che la persona ha o vuole offrire o costruire di se stessa. Quindi la storia di se è una narrazione che si lega fortemente ad aspetti motivazionali, vi sono delle motivazioni che ci spingono a raccontarla in un modo anziché in un altro.

     
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  6. dariats58
     
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    [QUOTE=_Nicoletta,27/3/2011, 21:20 ?t=44596690&st=0#entry311727261]
    Agli angeli non riesco a credere [QUOTE]

    Nico, gli angeli a cui io mi riferivo sono in carne ed ossa ... uomini, donne, bambini ... persone reali ... che in qualche modo, in momenti particolari, entrano nella nostra vita sfiorandoci, e, pur non essendo collegati a noi in alcuna maniera (apparentemente), riescono a donarci attimi di vita straordinaria ... sono certa che li avrai incontrati anche tu, un sacco di volte ...
    ... degli angeli ... quelli che non si vedono, quelli "eterici", parleremo un'altra volta ... :giusto:
    Daria :fiori:
     
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  7. _Nicoletta
     
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    Ah si allora si!
    Le life stories c'entravano perchè noi ci raccontiamo la nostra vita come una storia e la cambiamo al bisogno
    non è affascinante??? L'ho fatto con la diBlas
    e quindi a posteriori racconto che lo sapevo che McAdams mi sarebbe servito!!! :asd:
    ps ma il quote? :paper:
     
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  8. _Nicoletta
     
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    E a posteriori dico che quella persona è un angelo
    (se non ah senso lasciami perdere...smetterò...è lo stresssss :P )
     
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  9. dariats58
     
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    CITAZIONE (_Nicoletta @ 27/3/2011, 23:38) 
    ps ma il quote? :paper:

    :timido:
     
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  10. vitoc
     
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    :B):
    Gli Angeli... credo che da bambini tutti noi abbiano avuto qualcuno che, anche vagamente, ci abbia parlato degli angeli, a partire da quello cattolico dell'Angelo Custode. Questa mia ultima affermazione potrebbe far supporre che ci siano angeli non appartenenti alla classificazione che la religione cattolica ci offre?
    Seguendo il sentimento di Daria verrebbe di dire, spontaneamente, sì.
    Ecco allora la schiera di angeli, cherubini, arcangeli, eccetera, che in uno sbatter di ali si dileguano rifugiandosi in quel cielo, contenitore di redenzione e salvezza a cui loro con discrezione ci avrebbero guidato.
    Già perché gli Angeli sono discreti, non spiegano le loro ali, bianche e immacolate, non manifestano la loro vicinanza al divino, non esternano la loro immortalità e supremazia sull'uomo e, talvolta, sul male.
    Il Male, originato da una ribellione di un Angelo, scaraventato giù per punizione, privato del suo candore e del suo messaggio di salvezza e libertà.
    Ecco l'uomo, miscuglio di bellezza e brutalità, di pace e dolore, di luce e di buio. L'uomo? Ma non stavamo parlando di angeli?
    Cosa ci fa questo bipede, goffo, maldestro, che al posto delle ali ha delle scarne braccia, inadatte al volo?
    Cosa ci fa questa "creatura" che per un peccato "originale" fu scaraventata fuori dall'Eden, quanto il suo destino è vicino a quell'arcangelo scaraventato nelle viscere della Terra?
    Non vorrei riproporre, su quelle righe così sentite e vissute interiormente che hanno “parlato” a una parte di me, la solita questione di credere o non credere, c’è un soprannaturale o siamo apparentemente incatenati al materiale, la razionalità è l’unica chiave di lettura per interpretare e rappresentarci la realtà o è possibile immaginare uno sguardo diverso? Esiste veramente questo dualismo in ciascuno di noi, di anima e corpo, o è solo un artificio filosofico e/o teologico?
    Possiamo impegnarci lungamente in definizioni profonde, scientifiche e quant’altro, trovandoci a parlare di empatia, prossimità, impegno, liberazione, emancipazione, esplorando i sentieri e i campi di mille discipline che continuamente propongono nuove letture del nostro vivere e del nostro essere, affascinandoci con le loro intuizioni e rivelazioni, basate anche su esperienze scientifiche o empiriche.
    Voglio concludere, se mai una conclusione in questo fosse auspicabile, con quanto scritto da Mancuso nell’Anima e il suo destino (Cortina Editore):
    “Ogni individuo ospita in se stesso la voce che gli parla della razionalità del cosmo e della sensatezza della vita, e quella opposta che gli parla del nulla e dell’assurdo verso cui, più o meno stupidamente, tutti camminiamo …”.
    Personalmente amo pensare che non ci sia notte così scura, pianto così disperato, dolore così straziante, delusione così profonda che non possano trovare chiarore, consolazione, compassione e riscatto nella carezza, nello sguardo, in un gesto, in un comportamento vicino che se proprio non è lo sbattere di un’ala ne hanno l’intensità e l’effetto e soprattutto l’amore.

     
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  11. Sabrina72
     
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    ognuno di noi ha in se un pò di divino e un pò di profano, la materialità delle cose ci spinge a rimanere ancorati a una realtà che anche se difficile e complessa è la nostra vita fatta di cose, case, luoghi lavori ,computer... ma la parte più bella che alberga in ognuno di noi è la fantasia la libertà pensata, l amore la gioia il sogno che ci fa viaggiare in luoghi sperati e mai conosciuti. Un dono che ci permette di essere diversi sebbene bipedi simili, con le nostre paure incertezze indecisioni nascosti in un mondo che appartiene solo a noi, lo si può chiamare in mille modi ma la profondità di quel paradiso che alberga nelle nostre anime è la gioia che chissà qualcuno o qualcosa ha donato all uomo. Tutti noi siamo angeli con ali fatte di carezze e sorrisi regalati ricevuti donati ,non serve volare per ricevere la luce accecante dell amore di cui siamo capaci.
     
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  12. dariats58
     
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    CITAZIONE (Sabrina72 @ 3/4/2011, 20:22) 
    Tutti noi siamo angeli con ali fatte di carezze e sorrisi regalati ricevuti donati ,non serve volare per ricevere la luce accecante dell amore di cui siamo capaci.

    Brava Sabrina, hai colto nel segno! E' esattamente di questo che parlavo qualche post fa ... :bacio:
     
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11 replies since 20/3/2011, 19:04   128 views
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