Turismo, una settimana al mare dall'altra parte del mondo

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  1. _Nicoletta
     
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    Turismo, una settimana al mare dall'altra parte del mondo


    La quota dell'Europa, nel giro di trenta anni, è diminuita di dieci punti dal 55% al 45%

    di Magda Antonioli, coordinatrice del Master in economia del turismo della Bocconi

    Il tema della globalizzazione nel turismo sta assumendo sempre più rilievo, traducendosi in una questione di competitività. A livello mondiale, negli ultimi anni si sono affacciate nuove destinazioni, mentre quelle più tradizionali, spesso pur registrando una crescita, hanno visto ridursi la propria quota in termini di contributo al flusso totale. È il caso dell’Italia e dell’intera Europa, passata da un peso superiore al 55 % degli anni ‘70 a uno del 45% nel primo decennio del 2000.
    Una simile evoluzione impone una serie di considerazioni che partono dalla struttura del mercato per giungere alla configurazione dei ruoli degli attori, quali i vettori aerei, lo sviluppo delle Ict e in generale tutti coloro i quali si occupano di turismo (enti pubblici, aziende, settori complementari come cultura, eventi, sport etc.).
    La globalizzazione implica innanzitutto che società, culture ed economie diverse siano sempre più strettamente collegate e interrelate. I cambiamenti tecnologici, la spinta alla liberalizzazione del commercio dei beni e dei servizi e l’aumentata e facilitata mobilità delle persone hanno di fatto ridotto, se non abolito, barriere spaziali e temporali.

    Il cambiamento demografico, soprattutto nei paesi più sviluppati, ha mostrato una forte tendenza all’invecchiamento della popolazione; ciò implica maggiore disponibilità di risorse economiche e di tempo, ma anche diverse esigenze e preferenze per quanto riguarda destinazioni, prodotti e servizi. Le tecnologie informatiche e internet, insieme alla generalizzata disponibilità di altre tecnologie di comunicazione personale (telefonini, gps) hanno cambiato il modo di informarsi e di prendere decisioni.
    Un’aumentata disponibilità di prodotti e servizi rende difficile valutare a pieno la loro qualità. I consumatori cercano altri fattori su cui basare le loro scelte e si orientano sempre più verso soluzioni su misura. È più difficile identificare target omogenei per le azioni di marketing e commercializzazione. In altri termini, ci si muove verso ‘turismi di nicchia’.

    Cresce poi la domanda per un consumo responsabile dal punto di vista ecologico, sociale ed economico. La tendenza è rafforzata dalle iniziative legislative per far sì che i consumatori e la società agiscano in modo più sostenibile. È il caso delle politiche a livello mondiale (da Kyoto ai programmi europei) e alle ricadute che manifestano sul turismo, sui trasporti, sull’agricoltura. Inoltre, uno stile di vita sempre più sedentario ha portato a una maggiore attenzione per la salute e il benessere come attività per il tempo libero.

    I modelli imprenditoriali a basso costo entrano infine con successo nel mercato, riducendo i prodotti e i servizi ai loro componenti di base. Tali modelli commerciali trovano il loro spazio accanto ai modelli più tradizionali.
    Con le sfide cui si è fatto cenno, gli operatori del turismo, e quelli europei in particolare, si confrontano con destinazioni e operatori dei paesi emergenti. Cina, India, Brasile stanno rapidamente guadagnando terreno sia come ‘importatori’ che come ‘esportatori’ di turisti. L’Europa sta perdendo quote di mercato e se fino a qualche anno fa i paesi europei occupavano compatti tutti i primi posti nelle classifiche mondiali (vedi United Nations World Tourism Organization), oggi il gruppo di testa appare un po’ meno compatto. La Cina, per esempio, che nel 1998 era al sesto posto nella classifica mondiale, dal 2006 scavalca l’Italia. Se poi si aggiunge Hong Kong alla Cina continentale, la storica prima posizione della Francia risulta seriamente minacciata.

    Probabilmente, comunque, la sfida più impegnativa per molti operatori europei e italiani è quella che si gioca nel campo delle tecnologie informatiche. La grande frammentazione e l’enorme numero di piccole aziende fa sì che l’approccio a questo mondo non sia dei più facili. Eppure, l’apporto delle Ict è unanimemente riconosciuto come di fondamentale importanza. Una efficace presenza in rete e una buona reputazione online sono leve competitive importanti per qualunque attore operi nel comparto.
    Link: www.viasarfatti25.unibocconi.it/notizia.php?idArt=6118
     
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