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_Nicoletta.
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Indie.
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stile pop art ^^
usciranno :#). -
Tonks.81.
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Indie.
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Stelle di carta.
Un secolo di grandi film brilla su manifesti da collezione. Quando l'Italia faceva scuola
di Serena Comelato.
tratto da "Arte", 1995
La fabbrica dei sogni ha passato ottant’anni buoni a farsi pubblicità con i manifesti, e quei fogli di carta, come le canzonette, sono diventati lo sfondo di milioni di privati amarcord capaci di "riportarti a certi momenti della tua vita, impedendoti di perderli", come sosteneva un’autorità in materia, Federico Fellini.
Disegnati da centinaia di artisti geniali o mediocri, tirati in migliaia di copie, i cartelloni cinematografici iniziavano la loro parabola, intonsi e smaglianti, sui muri del centro e all’ingresso delle sale di prima visione, per poi seguire la pellicola in quelle di seconda e di terza, nei cinema di provincia e tra le precarie attrezzature degli oratori, via via sempre più scassati e frammentari.
Qualcuno, finiti la programmazione, convinceva il gestore a vendergli per poche lire (o pochi dollari o pochi pence) le locandine o i manifesti di un film che era diventato parte della sua vita. Chi ha conservato questi cimeli oggi potrebbe accorgersi di aver fatto un discreto affare: le affiches d’epoche (dai primi del secolo alla fine degli anni 60) sono diventate un oggetto di collezionismo sempre più ricercato.
Fino a record che, impensabili in Italia, sono stati raggiunti negli Stati Uniti, dove c’è il maggior mercato per questo genere di colectibles: un manifesto originale del Frankenstein del 1931 di James Whale è stato comprato per quasi 250 milioni di lire in un’asta a Hollywood del 1993. Era lo steso manifesto che all’uscita del film costava 10 cents ai gestori del cinema: se ne conoscono quattro copie superstiti, e ciò spiega il record.
La rarità è il lievito delle quotazioni in questo mercato, dove i pezzi più ricercati – come i manifesti dei classici americani degli anni Venti, Trenta e Quaranta, dagli horror movies a Chaplin, dai western alla fantascienza – sono scomparsi negli anni, incollati sui muri o mandati al macero.
"Di alcuni classici come Riso amaro non esistono originali – spiega Stefano Dello Schiavo del Mascherino di Roma, una galleria d’arte che però – per passione del titolare, collezionista in proprio – segue questo mercato abbastanza da allestire, la primavera scorsa, una bella mostra, Il cinema dipinto. "Se negli Stati Uniti si potevano tirare anche quindicimila copie di un’affiche, in Italia si viaggiava sulle tre-quattromila. Paradossalmente, allora se ne stampavano più di adesso, perché una volta i cinema erano molti di più".
La competizione, quindi, è forte; i prezzi sono destinati a salire, soprattutto in Italia, dove questo mercato prospera solo da un paio d’anni.
E i collezionisti vanno dove li porta il cuore: comprano un manifesto perché sono affezionati a quel film, o perché sono dei fan di un attore, come John Wayne, James Dean, o Bogart.
E’ stato proprio un collezionista americano amante di Bogey a segnare, pagando più di 40 milioni da Christie’s Londra lo scorso marzo, il record per un cartellone italiano, quello disegnato nel 1945 da Luigi Martinati per Acque del Sud. Martinati, con Anselmo Ballester e Alfredo Capitani, forma la massima triade di illustratori italiani, gli unici collezionati anche fuori dal nostro paese.
"Comunque, il valore di un cartellone, dipende dal film e dall’attore a cui è legato, molto più che dalla firma del disegnatore", dice Bettina Rosenfeld di Butterfield & Butterfield, la casa d’asta californiana che, a Los Angeles, organizza periodicamente vendite di memorabilia filmiche e vintage movie posters.
In queste asta passano soltanto manifesti, di vari formati.
"Invece in Italia, quasi tutti i collezionisti, per ragioni di spazio e praticità, hanno comprato locandine, il cui valore è quasi nullo", dice Dello Schiavo. Che ha un occhio di riguardo per due sottospecie di questo collezionismo: i manifesti d’artista e i bozzetti. Da Guttuso (per Riso amaro) a Vespignani, Da Baj (per Cadaveri eccellenti) a Mondino, gli artisti italiani hanno incrociato le loro strade con quelle del cinema, e vale la pena di cercare qualche campione di questa produzione.
Nella trafila di stampa, invece, il bozzetto originale (di solito una tempera su carta) finiva perlopiù distrutto. Ma quelli che sono rimasti, firmati da grandi come i fratelli Enzo e Giuliano Nistri, Angelo Cesselon, o Anselmo Ballester, possono valere più del manifesto finito. Oppure costare poche centinaia di migliaia di lire.
La cosa più difficile è, avverte Dello Schiavo, raccapezzarsi nel carosello di tirature.
Le prime edizioni spariscono rapidamente (non ne esistono per tutti i film di Dean), e, quando ci sono, la differenza è abissale: la prima tiratura dell’affiche di una pellicola recente come Terminator vale un milione di lire, mentre i poster successivi costano 5-10 dollari.
Ma sono le estreme propaggini di un mercato che invece prospera ad altri livelli di prezzo. "Un buon manifesto costa 10-15 milioni", dice Dello Schiavo. Tanto spende, in media, un collezionista per appendere in casa propria una fettina di storia del cinema, e un pezzo di quella stoffa – come diceva Bogey – di cui sono fatti i sogni.
il resto qui :
http://www.arte.go.it/mostre/locandine/index.htm
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le locandine di Blow - Up di Antonioni nelle varie versioni
la prima ce l'ho appesa a casa :#)
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alcune dai film di Kim ki-duk
visto che spesso sono sue creazioni sisi
L'Isola
per gli ultimi film,Breath già postato nell'altro thread e l'ultimissimo ,che dovrebbe uscire nelle sale ad ottobre (ma che ho già visto) coming soon. -
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locandine con riferimenti pittorici
Caravaggio
Non bussare alla mia porta
luci e geometrie alla Edward Hopper
in riferimento a La ragazza con turbante di Vermeer
e poi ,ce ne sono moltissime altre^^
qui una curiosità per Coraline e la porta magica ,l'alfabeto con locandine inventate :
http://www.cineblog.it/galleria/coraline-e...-in-locandine/2
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_Nicoletta.
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molto bello. -
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qualcuna di Jim Jarmush
Daunbailo'
Mystery Train
(locandina internazionale)
Taxisti di notte
Coffee and cigarettes
Aki Kaurismaki
e Emir Kusturica
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Edited by .indie. - 10/11/2009, 19:26. -
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_Nicoletta.
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e allora proseguo con qualcosa d'altro di Kubrick
breve escursus per Terrence Malick (locandina a confronto)
e filmetti attuali :
del figlio di David Bowie
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