Stefano Disegni

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  1. _Nicoletta
     
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    Stefano Disegni ha un sito in cui entrando nella varie porte
    si vedono anche le sue vignette

    Ne metto due
    Una dal film Sin city :wub:


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    E questo -esilarante_ dal Cavaliere oscuro :lol: :rotfl:
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    :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:


    qui c'è 300


    Un po' di biografia [le foto non si riescono a copaire andate sul sito http://www.stefanodisegni.it/ a vederle, se siete curiosi :ehi: ]
    Vita e opere
    SPOILER (click to view)
    Salve, sono la mamma di Stefano Disegni.
    Stefano mi ha chiesto di scrivere io la sua biografia, si dice così mi pare, perché lui non ha tempo di stare a scrivere tutto, è tanto impegnato, questo figlio mio, come si dice, onori e òneri, e allora io se posso una mano gliela dò volentieri, sennò le mamme che ci stanno a fare? Allora, comincio, spero di non scordare niente.
    Mio figlio Stefano è nato a Roma, è stata una gravidanza difficile, capirai, era la prima, l'ostetrica, però era
    brava, era una di Frosinone, e andò tutto bene. Quando l'ho visto, sono stata così felice! Il padre si è sentito
    male. Noi siamo tutti di Roma, io, il padre, la sorella, i nonni Romolo e Angelo, le nonne Anna e Fernanda.
    Nonno Romolo, papà mio, faceva il fabbro e diceva sempre "Co' 'ste mano ciò costruito 'a banca d'Itaja" ed è
    vero perché le cancellate del palazzo di Via Nazionale le ha fatte lui nella sua officina che allora stava a Via
    dei Cessati Spiriti, sull'Appia Nuova che non era come adesso, c'erano le pecore.
    Mio figlio Stefano ha una certa età, però, a parte che se li porta benissimo e lo so perché quel disgraziatello le donne se lo litigano, per me è sempre un bambino.
    Infatti ora come allora ha le unghie sporche, lascia in giro le bucce di banana e gioca a pallone cogli amici, fa il portiere, solo che gioca cogli occhiali perché è miope e io ho paura che gli danno un calcio in faccia e poi ti saluto.
    Questo qui accanto è Stefano a un anno, un bambolotto con certi occhioni azzurri che la gente si fermava per strada.
    Io ero un po' preoccupata perché aveva le gambe storte e avevo paura che fosse rachitico. Invece è cresciuto bene; però sempre secco come un chiodo. Ecco, questo è uno dei suoi primi disegnini, s'è visto subito che era portato. Disegnava cavalli.
    Una volta ne disegnò 32 sul muro del salotto e si prese una decina di affettuosi
    schiaffoni sul collo. Io lo sapevo che il nostro Pallesecche (mio marito lo chiamava così) era un artista. Ma anche il padre gli vuole bene, gli ha insegnato tante belle cose, per esempio essere della Lazio.
    Se lo portava alla partita, ecco, in questa foto aveva quattro anni, quant'era bello,tesorone di mamma. Nella foto vicino (è sempre all'Olimpico con mio marito, però di anni ne aveva 46. Non lo dico per vantarmi, ma Stefano e' stato un bambino buono e intelligente. Purtroppo a dieci anni mi si è messo gli occhiali, che dispiacere per una mamma, chi ha i figli miopi mi può capire!
    Ma era sempre bello, come potete vedere in questa foto scattata in colonia
    Poi, verso i quattordici anni, è cambiato. Non mi raccontava più niente, si vestiva che mi faceva vergognare e si fece crescere i capelli.
    Io glielo dicevo che era riccio e non somigliava ai Bitles, perché a lui i capelli gli crescevano in su! Ma lui neanche mi ascoltava, i Bitles di qua i Bitles di là... Chi me l'ha rovinato è stato Alberto, il compagno di banco, un capellone, anche se la madre mi venne a dire che era mio figlio che aveva rovinato il suo. Lui, Alberto e Massimo Rinaldi fecero il complessino 'Le strane pareti', quei due avevano delle brutte facce e le collanine, lo dissi alle loro mamme che dissero 'Si guardi il suo' ma Stefano invece era tanto bello pure allora che faceva schifo. Capelli lunghi, stivali coi tacchi, pantaloni a campana, persino un gilet ricavato da una coperta all'uncinetto! Era orrendo, povero figlio mio! In queste foto, e aveva diciotto anni e s'era messo in testa le motociclette, andava in giro con certa gente, mamma mia! Avevo tanta paura che si drogasse! Una volta l'ho pedinato e ho avuto un tuffo al cuore: aveva una ragazza! Poi lui le ha ustionato un polpaccio con la marmitta della moto e lei s'è messa con uno con la macchina sportiva. Intanto Stefano mio disegnava, disegnava, disegnava sempre, ma teneva tutto nel cassetto perché pensava che nessuno gli avrebbe dato una lira e aveva ragione, così pensavamo tutti, in famiglia. Al punto che gli trovarono un posto da impiegato in una società che gestiva i Motel dell'Agip . Ancora oggi sa a memoria tutti i Motel Agip d'Italia.
    Ma Stefano mio non era felice. Lui voleva fare l'artista e dietro la scrivania ci soffriva. Gli venne la colìe psicosomatica, povera stella, mangiava e correva in bagno. Così disse al padre che si licenziava perché del posto sicuro non gliene fregava niente e voleva fare il disegnatore di fumetti. Mio marito gli disse che l'avrebbe fatto interdire legalmente. Allora Stefano mio se ne andò di casa e io stetti tanto in pena.
    Poi seppi che lavorava in un'agenzia di pubblicità faceva il copia…l body…insomma inventava gli slogan e scriveva le storielle che poi ci fanno le pubblicità in TV. Lo pagavano bene. Ma neanche lì Stefano mio era contento, lui voleva disegnare i fumetti. Anch'io pensai che era scemo, quando si licenziò dall'agenzia appena pubblicò il suo primo libro, nel '79, 'Radio Rabbia Alternativa' in cui pigliava in giro quelli delle Radio dell'Estrema Sinistra e il loro modo di parlare (li conosceva, erano amici suoi) e io pensai 'adesso gli sparano' invece un anno dopo lo fece pure Nanni Moretti, ma Stefano mio era arrivato prima, altroché, quant'è bravo. Col libro in mano si presentò da Forattini a Repubblica e gli pubblicarono subito le vignette sul Satyricon. E poi sul Manifesto, su Paese Sera, sulla Gazzetta dello Sport, sul Corriere della Sera, insomma su un mucchio di giornali che adesso non me li ricordo. Alla fine ci riusciva perfino a campare e io tirai finalmente un sospiro di sollievo.
    Si cambiò la moto e fece altri libri, tra cui, questo non lo sa nessuno, quattro libri di barzellette sui Carabinieri che non firmò perché li faceva solo per pagare le bollette. Un'altra cosa che nessuno sa è che proprio allora i pubblicitari gli affidarono la campagna di riqualificazione dell'immagine dell'Arma dei Carabinieri! Oddìo, forse adesso i Carabinieri lo vengono a sapere e me l'arrestano! Un giorno incontrò un altro incosciente come lui, Massimo Caviglia :rotfl: , un altro disadattato che non voleva avere uno stipendio sicuro, quanti pensieri ci date a noi povere mamme!
    Cominciarono a scrivere storie insieme, ridevano e scrivevano tutto fino all'ultima battuta, poi Stefano mio le disegnava. Piacquero tanto che diventarono i protagonisti del Satyricon. Intanto Michele Serra fece Cuore, prima dentro l'Unità e poi da solo, e li chiamò. Finì che in un referendum dei lettori di Cuore, i preferiti erano Disegni&Caviglia e addirittura la pagina preferita era quella che ospitava la loro striscia. Ci presero gusto, diventarono famosi, io ero tanto contenta e mio marito orgoglioso, non voleva più farlo interdire. Li notò Siusy Blady e li portò da Antonio Ricci a fare Lupo Solitario, una trasmissione entrata nella storia della TV anche grazie a Disegni&Caviglia che facevano le parodie dei film a fumetti.
    Ci presero gusto e Stefano mio inventò un mostro verde che faceva delle cose schifose, lo chiamò
    Scrondo e insieme a Caviglia inventò e pubblicò le sue storie a fumetti su Tuttifrutti, un giornale musicale.
    Arrivarono una valanga di lettere di ragazzine innamorate dello Scrondo e l'anno dopo il mostriciattolo debuttava in TV, ancora con Ricci, in Matrioska, un programma un po' zozzone che fu bloccato da Berlusconi in persona per colpa dello Scrondo maleducato, di Moana Pozzi nuda e di un coro di Comunione e Liberazione che prima cantarono poi si resero conto di dove erano capitati e si risentirono..
    Successe l'incredibile, compresa la figlia di Berlusconi, allora piccola, che contraddiceva suo padre e diceva a Ricci che lo Scrondo la faceva tanto ridere…nsomma un casìno, scusate la licenza. Lo Scrondo finì su tutti i giornali e il programma riandò in onda con un altro titolo: 'L'Araba Fenice'. Lo scrondo così diventò famoso e il suo nome fu usato da alloar per dire che uno è proprio brutto, Stefano mio è molto orgoglioso di avere creato un aggettivo.
    Nel frattempo mio figlio che ama le moto, ne ha una grandissima bellissima, pubblicò 'Due Ruote e Una Sella' un libro di satira a fumetti sui motociclisti che andò e va tuttora a ruba tra gli appassionati. Al punto che, siccome non si trovava più in giro e arrivavano un sacco di mail di gente che lo cercava, lo ripubblicarono nel 2005 allegato alla rivista 'Due Ruote', se lo volete, chiedete a loro. Ormai mio figlio e il suo amico erano famosi e fecero un mucchio di libri e apparvero su Comix con le storie di Franco II e Franco III, due fratelli siamesi, uno detective e uno meccanico, e in Tv a Mixer, Va'Pensiero, Banane, Politistrojka e tanti altri programmi.
    Disegni&Caviglia diventòun marchio di garanzia e io fui tanto contenta di questo
    bambino mio che s'era fatto strada e la gente mi diceva 'Ma lei è la mamma di
    Disegni, ce lo saluti'. Solo che lui, che lo possino, non trovava pace!
    Formò un complessino, il Gruppo Volante, e si mise a suonare, anzi a cantare. Vabè, suonava pure la fisarmonica, no, l'armonica, si chiama così, una volta me l'ha spiegato, ha detto 'Vedi, mamma, questa la suonano quelli che fanno il blues nel delta del Mississippi" che adesso io il Mississippi so che è un fiume ma il delta, boh.
    All'inizio suonavano veramente da schifo. Mi invitò a un concerto e mi vergognai come una ladra.
    Poi impararono a suonare sul serio e nel 1992 fecero una cosa molto carina, un musical a fumetti, Razzi Amari, pubblicato da Comix, storia di Dis&Cav, libro più cassetta in cui il protagonista del fumetto cantava le canzoni della band. Non ci crederete, ma la storia era quella di Matrix, solo scritta sette anni prima! Andò talmente bene che nel 1996 fecero il sequel, Il Figlio di Razzi Amari, sempre Comix, libro e stavolta CD registrato da Disegni & gli Ultracorpi, nuova band, nello studio dei Litfiba, con Piero Pelù che li incoraggiò parecchio. Ci cantò pure Paolo Belli, su quel disco, simpaticamente e Stefano mio suonò la fisarm...l'armonica sul suo, simpaticamente.
    Stefano mio nel 1988 vinse il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi, ma lo rifiutò perché insieme a lui premiavano pure Andreotti come “simpatico bersaglio della satira”: "mamma, non è mica un teatrino" mi disse "la satira è un gioco che si gioca seriamente", ma quando gli chiesi che voleva dire non me lo seppe spiegare, secondo me non lo sapeva neanche lui ma gli piaceva perché gli era venuta una bella frase. Poi il Premio Satira Politica lo rivinse nel 1992 insieme a Caviglia e stavolta lo accettò perché non c'era Andreotti ma soprattutto perché sennò quelli stavolta lo cacciavano a calci nel sedere. E poi , non ci crederete ma io non dico bugie, ci mancherebbe, il Premio Satira di Forte dei Marmi Stefano mio l'ha rivinto per la terza volta, da solo, nel 2005 per le strip di satira sulla televisione che fa ogni giovedì sull'inserto Magazine del Corriere della Sera, raccolte nel libro 'Telescherno' di Einaudi, scusate un attimo, controllo su 'sto foglietto che m'ha dato mio figlio se ho scritto tutto bene sennò poi chi lo sente, sì, però pure lui come scrive, ci fa pure il disegnatore, ci fa, guarda che zampe di gallina. Che poi io sono pure un po' preoccupata, non è che a forza di satireggiare la gente, qualcuno poi si risente e me lo sgrugna, 'sto figlio mio?
    Poi nel 1997 nacque Boxer, giornale di satira, e fu allora che Disegni&Caviglia si separarono, consensuali e con affetto, perché ognuno dei due voleva seguire la sua strada, e io ricominciai a preoccuparmi, non si trovava pace.
    Invece mio figlio subito dopo fece il Direttore di Cuore (era la seconda volta che glielo proponevano, aveva già detto di no a Michele Serra, stavolta pensò che non poteva proprio rifiutare) e per un anno come dice lui 'si massacrò la vita', era pieno di responsabilità, tutti gli chiedevano cose, lo querelavano, non riusciva più a fare quello che preferisce, cioè l'autore, insomma alla fine disse 'Così schiatto' e tornò a fare quello che fa adesso. Per esempio disegna strip di satira cinematografica su Ciak, mensile di cinema, un collaborazione che gli dà un sacco di soddisfazione, gli scrive tanta gente e lui risponde a tutti, è tanto buono, Stefano mio.
    Ha anche fatto altri libri, non disegnati, ma scritti come 'La coscienza di Zen' edito da Comix e 'Dodici Atti Impuri' edito da Mondadori, dodici atti unici per il teatro da cui Tullio Solenghi ha tratto lo spettacolo che ha recitato a Roma nel 2001.
    Ha scritto tre libri per bambini, uno è stato adottato dal ministero della Pubblica Istruzione e io mi sono commossa.
    Per la televisione Stefano mio è stato autore di Convenscion: scriveva le storie di Tottigò, quelle con Massimo Giuliani che faceva Totti e Totti se l'è presa (madonna mia, poteva pure essere un po' più spiritoso, però) e lo invitarono in trasmissione ma non ci volle venire, poi però andò da Costanzo, chissà perché. Per Convenscion scriveva le storie dei Pooh-zombie, i testi di Solenghi, i testi di Max Tortora quando faceva Alberto Sordi e altro. Ah, sì pure 'Mediamente' su RAITre con Massarini, un programma di cose tecnologiche tipo i computer che io non ci capisco niente, ma mio marito disse che era interessante. E ha fatto una cosa in TV per RAIUno, la storia di Duemilio, un bambino che il pubblico decideva come deve crescere, una cosa interattiva come vanno di moda adesso, perché Stefano è sempre stato moderno.
    Poi che altro, dunque...ah, sì, nel 2002 ha cominciato a collaborare col Guerin Sportivo, un giornale di calcio importante che leggono quelli che seguono il calcio, io di calcio non ci capisco niente, però, è un segreto, mi piace la Roma, questo non lo dite a mio marito e mio figlio. Da questa collaborazione è nato il libro "Ve lo do' io il bel calcio" che raccoglie tutte strip del Guerino, perché Stefano mio è furbo, prima fa le strip per un giornale, poi le raccoglie in un libro, così gliele pagano due volte, forse questo non dovevo scriverlo. Nel 2003 Stefano mio m'ha detto 'Ma', vado a Napoli a fare un bel marchettone', io non ho capito bene che volesse dire, poi l'ho visto su RAIDue che satireggiava i cantanti giovani di Sanremo con Federica Panicucci che è una bella ragazza ma si trucca troppo, è un peccato, ha un così bel viso. Nel 2004 Stefano mio ha fatto l'autore di 'Cronache Marziane' un programma che andava di notte su Italia Uno, che piaceva tanto alla gente, che l'ho visto una volta e mi sono vergognata tanto, tutte quelle donne nude e poi il presentatore che ce l'ha portato proprio Stefano mio, quel Fabio Canino che è, come dire...un po'...anzi, non un po', proprio tanto, insomma che non gli piacciono le donne e poi intervistavano la gente su certi argomenti sporchi, io a Stefano gliel'ho detto 'Ma non puoi fare altro? Un bel documentario su Positano, è un bel posto...' ma lui ha detto 'Ma', me ce compro l'appartamento' e il padre ha detto 'Bravo' e allora mi sono stata zitta. E poi ha fatto l'autore di'Tintoria' un bel programmino intelligente su RAITre col presentatore giapponese che poi invece nella vita parla romano più di me e Carolina Marconi, quella bella ragazza del Grande Fratello che Stefano ha detto 'Non è scema per niente e ha la quarta di reggiseno'. Insomma all'inizio questo benedetto ragazzo mi ha dato un po' di pensieri, è vero, ma poi ha ripagato mamma sua con tante soddisfazioni, le più belle sono due nipotini meravigliosi, Lorenzo e Stella che scrivono storielle e disegnano come lui, tesori di nonna! A parte tutto, guardate, io in Stefano mio ci ho sempre creduto, anche quando era brutto e pensavo fosse rachitico, specie durante lo sviluppo, ma io lo sapevo che sarebbe diventato famoso, a otto anni recitò la poesia di Natale all'Ara Coeli e commosse tutti.
    Una madre certe cose le sente da subito. Grazie per l'attenzione, un saluto alle vostre mamme e chiamatele spesso che gli fa sempre piacere. :stira:







     
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  2. Indie
     
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    :rotfl: l'ultimo quadro de Il Cavaliere oscuro !
    tutta colpa della pubblicità ecco asd ,il gelato di Batman :ph34r:
    lui lo conosco da prima che facesse le strisce per Ciak ,sempre sullo stesso tono ironizzava sulla televisione :D (dove tra l'altro lavorava asd )
    interpreta i film a modo suo (eppero' è sbajato ), ma lo perdoniamo via :D
     
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1 replies since 5/10/2008, 10:05   4238 views
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