Emendamento finanziaria: precari a vita

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  1. _Nicoletta
     
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    articolo da Il Bergamo del 28 luglio 2008 (domani non ce lo trovate più, quindi copio-incollo)


    CITAZIONE
    L'ingiustizia costa soltanto sei stipendi
    Provate ad immaginare che qualcuno vi tamponi in autostrada e se la cavi con una multa, senza aggiustarvi il guasto alla macchina�� o di salire su un aereo diretto a Palermo che invece atterra a Bangkok, e la compagnia area, anziché riportarvi dove volevate andare, si limiti a risarcirvi una parte del biglietto. Impossibile? Eppure sono cose simili a quella che è appena successo a migliaia di lavoratori in tutta Italia. Per la precisioni si tratta di tutti coloro che negli ultimi cinque anni hanno firmato un contratto a progetto e poi hanno scoperto che non c’era nessun progetto, ma un lavoro stabile a condizioni instabili.
    Si tratta anche di quelli che si erano visti proporre un contratto a termine di quattro mesi per un lavoro breve, ma al sedicesimo rinnovo hanno capito che di breve c’era solo il contratto, non il lavoro. Fino a ieri queste persone potevano ricorrere al giudice e far presente la loro vera situazione lavorativa, e se avevano ragione il giudice poteva obbligare il datore di lavoro ad assumerli in base allo stato reale delle cose, cioè a tempo indeterminato, pagando loro i contributi e garantendo le tutele di chi fa un lavoro stabile. Adesso non sarà più così. Grazie a una norma inclusa nella manovra appena approvata alla Camera, il giudice ha perso il potere di rimettere le cose al loro posto.
    Se una azienda viene riconosciuta colpevole di avere abusato di contratti brevi o a progetto per versare meno contributi o pagare stipendi più bassi, non avrà alcun obbligo di cessare il comportamento illecito Il massimo che il giudice potrà fare sarà infatti costringere il datore di lavoro ad un simbolico risarcimento di al massimo sei stipendi e nella maggioranza dei casi, lo stipendio dei precari non supera i mille euro. Poco male, dirà qualcuno, sono seimila euro nel migliore dei casi.
    Peccato che chi otterrà quel risarcimento perderà contestualmente anche il lavoro.
    Infatti è inverosimile che il datore di lavoro rinnovi un contratto a termine o a progetto al lavoratore che lo ha portato in tribunale per avere giustizia. Il principio paradossale della norma è che chi infrange la legge se la cava con una cifra molto lontana dal danno che ha causato, e chi è stato vittima dell’abuso, oltre al danno perde il suo lavoro.
    Protestare non è mai costato così caro. Chi ha orecchie per intendere...

    Michela Murgia - Scrittrice

     
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5 replies since 27/7/2008, 07:59   313 views
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