Emendamento finanziaria: precari a vita

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  1. _Nicoletta
     
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    Anche il decreto Brunetta può incidere negativamente per l'occupazione.

    CITAZIONE
    Oggi all’esame della giunta con una apposita comunicazione
    Decreto Brunetta, ecco le ricadute sulla Regione Toscana
    All’orizzonte il blocco delle assunzioni e pesanti tagli delle buste paga
    sito regione Toscana
    image

    Disposizioni che incidono notevolmente sull’autonomia delle Regioni e sui diritti dei lavoratori, senza che questo si traduca automaticamente in un risparmio per le amministrazioni e in un recupero di efficienza del lavoro pubblico. Questo quanto si desume dalla comunicazione che, discussa questo pomeriggio in giunta, fa il punto sugli effetti che ci si attendono dal decreto legge 112, contenente le disposizioni sul personale del ministro Brunetta. Eccone i punti principali, con le ricadute attese:
    Assenze per malattia. Nei primi 10 giorni di assenza sarà pagato solo il trattamento economico fondamentale, con esclusione di ogni indennità e voce accessoria. Questo porterà una riduzione della retribuzione giornaliera che per i dirigenti e le posizioni organizzative arriverà fino al 50%, mentre per il personale di categoria D sarà del 30% e per il personale di categoria C e B sarà di circa il 25%. Si tratta di riduzione significative per redditi familiari già compromessi, senza alcuna garanzia di migliore efficienza dei servizi. Quanto ai risparmi, non si può non mettere sull’altro piatto della bilancia le spese per le visite fiscali, d’ora in avanti obbligatorie anche per un solo giorno di malattia. Paiono disposizioni dannose anche sotto il profilo del diritto alla salute, soprattutto dal punto di vista della prevenzione.
    Tetti di spesa. Il decreto prevede che gli enti debbano ridurre il rapporto percentuale tra spesa per il personale e spesa corrente, in una misura che sarà prevista con un successivo provvedimento. Il divieto di reclutamento è comunque immediato per gli enti in cui questo rapporto è pari o superiore al 50%. Tale misura penalizza sicuramente già da ora alcuni enti regionali come l’Irpet e l’Arpat e nel 2009 potrebbe porre limiti al reclutamento del personale anche alla stessa Regione. Questo probabilmente vorrà dire non poter sostituire interamente il personale collocato a riposo.
    Lavoro precario. Da una parte il decreto impedisce che si possa ricorrere a co.co.co per svolgere funzioni ordinarie (il loro utilizzo come lavoratori subordinati sarà causa di responsabilità amministrativa per il dirigente), dall’altra apre notevolmente la possibilità di ricorrere nuovamente a forme “flessibili” di assunzione, chiudendo la strada anche alla possibilità di conversione del rapporto al tempo indeterminato. Da tutto questo ci si aspetta una maggiore precarizzazione del lavoro dentro la pubblica amministrazione, vanificando anche il lavoro di stabilizzazione che in questi anni è stato fatto dalla Regione.
    Contratti. I contratti potranno essere sottoscritti solo a seguito del parere favorevole della Corte dei Conti e le clausole non “autorizzate” saranno inefficaci. Questo significa che se l’amministrazione sottoscrive dei contratti con clausole che non saranno ritenute corrette, l’anno successivo sarà obbligata al recupero delle somme relative. Inoltre la contrazione dei fondi per la contrattazione integrativa si ridurranno del 20% dal 2010, con un danno permanente per i dipendenti di circa 1.000 euro annui, con effetti negativi anche sulla ripresa dei consumi interni.
    Part time. La trasformazione del rapporto da tempo pieno a tempo parziale sarà a discrezione dell’amministrazione. Ed è chiaro che la cancellazione del part time come diritto, se non governato, potrebbe avere particolare riflessi sulle modalità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
    Meno diritti. Più in generale, la manovra pare chiaramente improntata a indebolire i soggetti collettivi, a deregolare l’istituto del contratto e a limitare diritti dei lavoratori, anche per quanto riguarda gli orari di lavoro. Di fatto sono annullate molte parti del Patto per il lavoro del 2007. I “tagli” alla spesa fanno poi ipotizzare forti ripercussioni sulla stessa funzionalità delle amministrazioni pubbliche, nonché sulla quantità e qualità dei servizi.

    Io sono sempre più spaventata dalle decisioni di questo governo...
     
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5 replies since 27/7/2008, 07:59   313 views
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